Ho sempre avuto un debole, dichiarato, per i Runrig. Li scoprii dopo l’uscita di “Recovery”, quando già era maturata la virata rock che li avrebbe portati nell’orbita della Chrysalis, e non ho smesso di apprezzare alla distanza alcune delle produzioni discografiche immediatamente successive. Poi, con rammarico, li ho visti progressivamente farsi stritolare in un meccanismo più grande di loro: la formula innovativa degli esordi riproposta sempre uguale a sè stessa, sino a trasformarsi in clichet; la musica piallata sino a cancellarne tutte le sfumature; l’impiego del gaelico, non fine a sè stesso ma radicato nel retroterra cuturale delle Highlands, sempre più accantonato a favore dell’inglese, probabilmente considerato più ‘digeribile’ per il target internazionale di una major. Il declino, ad un certo punto, ha inevitabilmente portato ad una crisi salutare: sciolto, credo con reciproco sollievo, il legame con la Chrysalis, i Runrig hanno resuscitato la Ridge Records – marchio con il quale avevano autoprodotto i loro primi dischi, salvo quello d’esordio -, dando alle stampe due anni fa un doppio CD antologico, “The Gaelic Collection 1973-1998”, che consiglio caldamente a chi non li conoscesse (anche se l’inclusione di un paio di hits in inglese, tipo “Loch Lomond” od “A Dance Called America” male non avrebbe fatto), ed hanno iniziato a lavorare ad una nuova produzione. Complice forse il clima di riacquistata libertà, e magari la sostituzione di Dinnie Munro, vocalist storico della band lanciatosi in politica, con il canadese Bruce Guthro, per altro arruolato quando il disco era sostanzialmente già in fase di rifinitura, con “Searching for Angels” i Runrig hanno saputo sfornare un disco di tutto rispetto, di notevole impatto, ma anche vario e non privo di spessore. Di sicuro non è folk e nemmeno folk rock, ma d’altro canto il gruppo non è mai stato una folk band, salvo forse al suo esordio, e folk rock è stata per un certo tempo un’etichetta di default perché non ve n’era a disposizione una migliore. Forse andrebbe bene parlare di gaelic roots rock, se serve ad intenderci, ma in fondo questo è un modo per dire che i Runrig fanno categoria a sé, ed è di gran lunga più proficuo ascoltarli e basta. Bentornati!
Gianni Cunich
Runrig – “In Search of Angels” (CD)
Ridge Records, 1999
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