Un’altra sfida per il trio milanese, un’altra scommessa vinta. Questa volta obiettivo del terzetto Maurizio Dehò, Gian Pietro Marazza, Luigi Maione era un’indagine sonora sulle potenzialità dei propri strumenti, rispettivamente violino, fisarmonica, chitarra. Detta così, la cosa può sembrare un po’ criptica, come il titolo del disco che si rifà senza mezzi termini alle radiografie (Roentgen è appunto il fisico tedesco che nel 1895 scoprì questo tipo di analisi da praticarsi sul corpo umano). Ma già dall’ascolto dei primi brani, risulta evidente il processo di decodificazione e ricostruzione che i tre hanno inteso condurre all’interno (è proprio il caso di dirlo) dei propri strumenti, piegati alle volontà espressive più estreme. Ma, si badi bene, non sul piano del virtuosismo fine a se stesso: troppo banale e triste per musicisti sopraffini come i Nostri. Parliamo di emozione, parliamo di violino che canta, melodico come mai; e di fisarmonica che soffia sulle note più gravi e cinguetta su quelle più acute; e di chitarra con le corde sempre sul punto di spezzarsi. Oppure di violino che viene percosso da un tornado travestito da archetto, o di fisarmonica che esala un respiro che sembra l’ultimo (ma per fortuna, con sollievo di tutti si riprende), o di chitarra accarezzata con dolci tocchi sapienti. C’è di tutto, e tutto bello, in questo digipack blu, elegante e sobrio come la musica che contiene: ci sono le composizioni dei tre, ci sono le danze popolari rumene di Bela Bartok che si stemperano nel Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov, c’è il Vivaldi dell’Estate dalle Quattro Stagioni e del Cuculo ma soprattutto ci sono loro, sicuramente fra i migliori strumentisti in circolazione, un festival della voglia di fare musica fuori da ogni schema, con una preparazione tecnica al di sopra di ogni appunto possibile e un sentimento che consente loro di affrontare qualsiasi prova, con coraggio e pertinacia. Comunicare l’anima della musica: più facile a scriversi che a farsi. Ma non per il Rhapsòdija Trio: cosa potranno ancora inventarsi per farci stupire dall’emozione?
Roberto G. Sacchi
Rhapsòdija Trio- “Poetical Roentgen Kabinet” (CD)
Sensible – SSB029, 2008
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