In attesa della imminente uscita di Remescla degli occitanii Lou Dalfin, il remix pare divenuto la frontiera più aggiornata, il confine estremo della contaminazione sonora di temi tradizionali o dalla tradizione ispirati. Aqua Virgo, seconda prova discografica degli Unnaddarè dopo il confortante debutto di Kalsa (2007), si propone come un ulteriore passo verso la meccanizzazione di alcuni suoni in aperto contrasto con la acusticità di altri, che è poi il sale di questo particolare genere musicale. Il materiale su cui Unnaddarè lavora è in sostanza il medesimo del precedente disco, a parte Aqua un inedito a fare da apertura-manifesto. Cambiano i titoli, che si internazionalizzano attraverso l’inglese così come internazionalizzante è la filosofia stessa del remix. E più numeroso diventa il numero dei collaboratori al progetto in divenire, arricchito dalla presenza di Tony Acquaviva (nomen omen)di Agricantus, Raffaello Simeoni, Gavino Murgia, gli Aqua Azul dagli Usa, Ashtech dalla Gran Bretagna, Rodrigo D’Erasmo, Dj Keir, Goodphellas, Andrea Piccioni, Rossano Baldini, Mauro Pandolfino, che si mescola alla line-up del gruppo in cui strumenti tradizionali come marranzano e chitarra, oud, saz, sitar e le voci evocative di Maurizio Catania e Valentina D’Accardi hanno il giusto risalto, caratterizzante dell’insieme. Come già accennato, musica di frontiera ma non per questo non rispettosa dell’essenza della tradizione, capace di adeguarsi, come l’acqua, ad ogni tipo di forma. E l’acqua è l’essenza stessa del Mediterraneo.
Sergio Palumbo
Unnaddarè – “Aqua Virgo” (CD)
Megasound – MSM006, 2008
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