INSIDE RECORDINGS, 2005 – SONGWRITING/USA
Una chitarra acustica, un pianoforte e la sua inconfondibile voce. Non c’è altro nel nuovo disco live di Jackson Browne, registrato nel corso del lungo tour mondiale che lo ha visto esibirsi anche in Italia nel 2004. Ragazzo prodigio della canzone d’autore e dell’impegno civile negli States, tra gli organizzatori di quell’evento eccezionale che fu “No Nukes”, concerto antinucleare della fine degli anni Settanta, oggi ci lascia a bocca aperta con il suo secondo disco dal vivo (il primo pubblicato dalla sua etichetta), quasi trent’anni dopo il capolavoro “Running On Empty”. La dimensione acustica mette in risalto le doti di songwriter intimista e di vero esploratore dei chiaroscuri dello spirito, tratteggiando con profonda devozione le ferite dell’anima. L’affresco che ne esce ci travolge in un torrente di emozioni al punto tale di entrare in una specie di trance e perdere il contatto con il mondo esterno. Pescando qua e là nella sua lunga carriera e fermandosi giustamente con gli accordi nel suo periodo migliore, i primi anni Settanta, Jackson abbozza un autoritratto in musica dove anche alcune canzoni estratte da dischi a suo tempo (e a torto) considerati minori, non soffrono alcun complesso d’inferiorità di fronte a brani come “For Everyman” o “The Pretender”. Questo disco ci presenta anche un Jackson Browne cordiale e affabile interlocutore di un pubblico attento, intrattenuto da aneddoti divertenti che accompagnano la presentazione dei dodici pezzi. Quel “vol.1” del titolo ci fa sperare che a breve ci potrebbe essere un seguito, ma per il momento gustiamoci quello che sta girando nel nostro lettore. Il bis finale è tutto per “Take It Easy”, con il pubblico che canta con lui il brano che ha reso famosi gli Eagles Dio solo lo sa il bene che fa un disco come questo, apre porte socchiuse, ricuce ferite e asciuga le lacrime, senza che tu te n’accorga. Dopo anni di astinenza, mi viene voglia di accendermi una Camel. Da ascoltare da soli.
Claudio M. Ravasi
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