Dopo alcuni anni dalla prima registrazione, l’Orchestra di Via Padova è tornata in studio per regalarci questo secondo episodio discografico. L’ensemble multietnico milanese guidato da Massimo Latronico, di recente al centro di una intricata vicenda giudiziaria per essere stato sfrattato dalla propria sede e sala prove, risponde alle disavventure nel modo migliore possibile: suonando. In realtà, aver scelto a corredo di questo disco di pubblicare il famoso passo del testo di “Gioia e Rivoluzione” degli Area “Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia… quel che penso della vita. Con il suono delle dita si combatte una battaglia che ti porta sulle strade della gente che sa amare”, indica che l’Orchestra intende, con la propria musica, continuare a combattere la propria battaglia per l’integrazione, una battaglia artistica ma pur sempre rabbiosa e in gran parte giustificata. Musicalmente parlando, il disco non si discosta molto dal precedente “Tunjà” anche se la numerosa formazione è un po’ cambiata (alcuni membri sono tornati nel paese d’origine e altri si sono aggregati): i temi della nostalgia e del disagio, anche se spesso evocati dai suoni delle scelte timbriche, sono ancora dominanti, in particolare nelle composizioni originali e nella scelta dei traditionals da riarrangiare; curiosa la versione di “Volta la carta” di Fabrizio De André: sommessa, volutamente poco festosa, interessante in alcune ricerche armoniche. Nel complesso, l’uso delle percussioni, che in “Tunjà” costituiva una cifra stilistica dominante, appare qui più contenuto a favore di una crescita più completa dell’insieme. Dall’ondata di orchestre multietniche che qualche anno fa si materializzarono sul mercato, quella di Via Padova si conferma come una delle esperienze più affascinanti e convincenti. www.orchestradiviapadova.it.
Roberto G. Sacchi
Orchestra di Via Padova – “Stanotte!” (CD)
Autoproduzione, 2012
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