Sandra Pietrini insegna Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Università di Trento e si è occupata a lungo di teatro medievale con alcune pubblicazioni che chi scrive ha sovente utilizzato per le sue ricerche sul tema. Questa sua ultima (in ordine di tempo) opera stabilisce un punto fermo negli studi sull’argomento di cui si dovrà tenere conto per la solidità dell’impianto teorico e per la vastità della documentazione, sia storica, sia letteraria, sia iconografica.
Il giullare è una figura chiave nella storia del teatro perché è all’origine dello spettacolo moderno. Per circa un millennio anzi, dalla caduta dell’impero romano al Quindicesimo secolo circa, esso ha rappresentato l’unica fiammella che ha tenuto viva una tradizione culturale un tempo importantissima, ma poi caduta in disgrazia nell’età di mezzo a causa dell’ostracismo dichiarato dalla religione nel frattempo divenuta egemone: quella cattolica. I suoi spettacoli improvvisati nei crocicchi delle strade, nelle aie di paese e nelle corti signorili (dove vestiva i panni dl buffone di corte) hanno consentito la sopravvivenza di un genere artistico che aveva visto i suoi stessi edifici teatrali abbattuti dai colpi di piccone e dall’incuria del tempo.
È al giullare dunque che si dipartono tutti i fili che collegano la rinascita del teatro moderno alla grande tradizione greca e romana. È dunque con grande piacere che accogliamo l’arrivo di questo nuovo libro, al quale dobbiamo riconoscere l’eccellente capacità di cogliere gli aspetti teorici e di tenere insieme le fila di un discorso “alto”, che non si ferma alla semplice elencazione di eventi, testimonianze, immagini, aneddoti, che pure sono utili, ma mai sufficienti da soli a delineare un quadro ampio ed esaustivo del tema.
Uno degli aspetti che certamente susciteranno la curiosità del lettore è la lucidità con la quale l’autrice si è addentrata nello studio delle raffigurazioni profane, quando non addirittura oscene, abbondantemente presenti nei marginalia dei manoscritti liturgici e perfino all’interno di chiese e cattedrali: capitelli, peducci, stalli del coro, ecc. Se è pur vero che l’esercizio dell’ironia e dell’umorismo è spesso necessariamente portato a rasentare i tabù della vita e soprattutto gli aspetti legati alla sessualità, è sorprendente che si consentisse ai miniatori, agli scultori e ai pittori di invadere gli spazi più sacri del tempio con raffigurazioni spesso assai esplicite nella loro licenziosità. L’autrice propone alcune acute interpretazioni che potranno servire all’approfondimento di un argomento sicuramente affascinante, come sempre lo sono i misteri della vita.
Tito Saffioti
Bulzoni Editore, via dei Liburni, 14 00185 Roma, http://www.bulzoni,it
Pietrini, Sandra – “I giullari nell’immaginario medievale”
Roma, Bulzoni, 2011, pp. 361, br., con un CD Rom allegato contenente molte centinaia di illustrazioni, s.i.p.
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