Correva la seconda metà degli anni Settanta e io, giovane e tanto entusiasta quanto inesperto conduttore radiofonico di una emittente “democratica e popolare” del profondo Nord, per la prima volta mi imbattei in un brano della Nuova Compagnia di Canto Popolare, uno strumentale trascinante dalla struttura arcaica ma di indicibile modernità, intitolato “Alla Montemaranese”. Fu quella la prima occasione, per me, di riconoscere una tarantella di questo tipo e di apprezzarne la Denominazione d’Origine Contrallata. Circa venti anni dopo, grazie a Luigi D’Agnese e a suo fratello Generoso, fui ospite a Montemarano (Avellino) durante il Carnevale, momento tòpico della vitalità di questo ballo, danzato in corteo da tutto il paese.
Evitiamo ai lettori di questo sito inutili ragguagli e/o dissertazioni sulla tarantella di Montemarano, ampiamente reperibili (anche in formato video) sul web, e peraltro già più volte ospitati su queste pagine, per dedicare ampio spazio a questo libro e, soprattutto, a quello che rappresenta. Probabilmente esempio unico in Italia, la ripresa di interesse per questa tarantella si deve all’iniziativa privata dei fratelli D’Agnese e alla loro ostinata volontà di riqualificarne la pratica nel rispetto della tradizione. Prima l’Associazione Culturale “Hyrpus Doctus”, come centro motore e catalizzatore di tutto ciò che si è mosso e si muove intorno alla “montemaranese”; poi il museo etnomusicale “Celestino Coscia e Antonio Bocchino”; infine questo volume, scritto a quattro mani da Luigi D’Agnese e Giovanni Giuriati, in cui il primo incarna il ruolo dell’appassionato e il secondo quello dell’accademico, fornendoci il risultato di una pubblicazione equilibrata e completa, appassionata e scientifica. E i frequenti contatti amichevoli che chi scrive si onora di avere con Luigi D’Agnese, e il conseguente ampio spazio che prima di ogni altro “media” Folk Bulletin ha voluto dedicare alla tarantella di Montemarano, sono la prova provata di quanto bene possa fare alla conservazione e alla riqualificazione delle nostre tradizioni la passione e l’operosità disinteressata di una famiglia come quella dei D’Agnese che -piaccia o non piaccia agli etnomusicologi di professione- si sono già guadagnati la fama imperitura e la gloria per aver saputo compiere, in nome e per conto della “loro” tarantella, un autentico miracolo. Le 135 pagine del volume sono arricchite da due Cd, il primo dedicato alle molte varianti esecutive e stilistiche della tarantella montemaranese e alla varietà dei suoi interpreti, il secondo destinato a ospitare altre forme musicali presenti sul territorio di Montemarano più rare e meno conosciute. Un ottimo esempio da seguire per scrivere e documentare anche altri repertori delle tradizioni viventi nel nostro Paese.
Roberto G. Sacchi
D’Agnese, Luigi – Giurati, Giovanni – “Mascarà Mascarà Me N’ a Fatto ‘nnamorà. Le tarantelle e i canti di Montemarano”
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