Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Lou Seriol da bambini, allievi prediletti di Sergio Berardo ai tempi mitici dello Stage di Natale di Cervasca. Con alcuni di loro abbiamo anche giocato al pallone… ma questo non interessa quasi a nessuno. Come fanno i vecchi (si fa per dire, noi non invecchiamo mai) zii, li abbiamo seguiti a distanza nella loro evoluzione artistica: dai primi passi come clone giovanilistico dei Lou Dalfin alla loro ricerca di una strada propria, battuta in compagnia –forse unico esempio italiano- delle provocazioni e dei fermenti musicali della Francia del Sud-Est, geograficamente vicina, o della Baschia franco-iberica, spiritualmente affine e complice. In realtà, i simpatici Scoiattoli occitani già da tempo si sono liberati dall’eredità pesante dei Delfini, raggiungendo una maturità espressiva loro propria. Lo dimostra anche la scelta di affrontare il mercato discografico –o quel che ne resta- con un’opera ambiziosa come questo concept album, interamente dedicato ai guasti provocati dalla teledipendenza e/o dall’accettazione pedissequa di ciò che la televisione (la “Maquina Enfernala”, appunto) ci propina quotidianamente. Testi gravidi di una certa rabbia a lungo sopita, ritmi che più che al rock classico si dipanano fra reggae e hip-hop (ma non disdegnano un pop piuttosto evoluto), melodie più accennate che insistite ci regalano momenti di ottima musica nei quali si raccolgono gli echi e i suoni delle tante esperienze qualificanti di collaborazione artistica che fanno parte della ventennale storia di questi ex-giovanotti ormai decisamente maturi. Tracce destinate a lasciare il segno si alternano ad altre che denunciano una minore efficacia, ma il giudizio complessivo sul lavoro non può che essere assolutamente positivo: diretto, immediato, ficcante, mai gratuito. Unico segno “meno”, la totale illeggibilità del libretto, che toglie possibilità di fruizione a un messaggio di denuncia chiaro e condivisibile. Poco male: ci consoleremo ascoltando il disco qualche volta in più, che ne vale comunque la pena.
Roberto G. Sacchi
Lou Seriol – “Maquina Enfernala” (CD)
Autoproduzione (distr. Egea), 2012
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