Sono passati tre anni da Napoletana, disco che recuperava l’antico lirismo della tradizione musicale partenopea, e Enzo Avitabile torna a sorprenderci con Black Tarantella, disco che rivoluziona l’approccio alla world music in Italia e che a buon diritto può essere definito come uno dei vertici della sua discografia. Nato dall’idea di mettere in musica una serie di dialoghi musicali partendo dalla sinonimia sui termini Black, inteso come musica nera e come aggettivo da collegare all’attuale situazione sociale dell’Italia e del mondo, e Tarantella, come celebrazione della tradizione popolare e allo stesso tempo nell’accezione dialettale di casino, questo nuovo album vede l’artista napoletano confrontarsi con alcuni amici ed ospiti d’eccezione che intervengono nei singoli brani non in qualità di semplici guest, ma piuttosto come parti integranti di un progetto artistico tanto è vero che in molti casi co-firmano i vari brani. Magnificamente prodotto da Andrea Aragosa, Black Tarantella raccoglie dodici brani inediti e una splendida riproposizione del grande classico del cantautore napoletano Soul Express in compagnia di Mauro Pagani e Toumani Diabataté. Oltre ai suoi consueti collaboratori ovvero Gianluigi Di Fenza (chitarra elettrica e napoletana), Mario Rapa (batteria), Paolo Palmieri (basso) e i Bottari di Portico al fianco di Avitabile per l’occasione si sono aggiunti anche altri musicisti come il talentuoso Massoud Shaari (setar), Luca Rossi (frame drums), Carlo Avitabile (batteria) e la scintillante banda napoletana Scorribanda. Si tratta di un lavoro di edutainment, come l’ha definito giustamente l’ex Almamegretta Raiz nella sua recensione su Panorama, in quanto mescola l’intrattenimento musicale con un messaggio sociale ed educativo alla cui base c’è il dialogo a trecentosessanta gradi dalla musica alle storie operaie passando per la religione, l’amicizia e l’amore per la propria terra. Black Tarantella è però anche un disco simbolo importante perché sugella un momento di rinnovata vitalità per la scena musicale napoletana che negli ultimi tempi, grazie anche a gruppi come Almamegretta, 99 Posse e ai più giovani ‘A67 si è riappropriata di quel Napoletan Power che l’aveva fatta grande negli anni ottanta. Non è un caso che ad aprire il disco ci sia un brano dedicato all’amicizia come E ancora tiempo, cantata in duetto con Pino Daniele, amico da sempre e con il quale ha collaborato nel suo primissimo disco Terra Mia. Questa canzone chiude così un cerchio tra passato, presente e futuro con un dialogo a cuore aperto sospeso tra l’intreccio tra la chitarra di Pino Daniele e l’arpina suonata da Avitabile. Si prosegue con Raiz, una delle voci più originali della scena napoletana, in Aizamm’ na mana’, un invito a darsi da fare per rendere migliore la nostra società. La voce e la penna di Francesco Guccini brillano poi in Gerardo Nuvola E’ Polvere, struggente brano cantato in napoletano ed emiliano nel quale viene raccontata la triste storia di una morte bianca, di una morte sul lavoro. Si passa alle sonorità africane con Mane E Mane, in cui Daby Tourè regala ad Avitabile non solo la sua voce ma anche la sua chitarra, e che ci introduce a Eli Eli cantata in duetto con Enrique Morente, nella sua ultima registrazione prima della sua scomparsa, e la figlia Solea. Si passa poi alle sonorità tipiche della questua delle bande campane di Nun E’ Giust con la voce di Idir a contaminarla di reminiscenze mediterranee mentre i fiati ripropongono nel refrain il tradizionale russo Kathyusha, meglio nota in Italia come Fischia Il Vento. Si spazia poi dall’infanzia e i sogni traditi della splendida Suonn’a Pastell con Bob Gedolf, alle strutture melodiche delle bande dei Gigli di Barra e Nola che in Mai Cchiù si sposa al free-style dei napoletani ‘Co Sang . Se al tema delle stragi e degli eccidi causati dalle guerre di religione è dedicata invece ‘A Nnomme ‘E Dio cantata in solitario dal musicista napoletano, No è No cantata con Franco Battiato è un invito al Sud a non piegarsi ai compromessi. Sul finale arriva poi il vertice del disco con la magnifica E’ A Maronn’ Accumparett’ firmata e cantata insieme a David Crosby. Si tratta di una sorta di preghiera laica, che attraverso l’intreccio tra napoletano ed inglese racconta da due punti di vista diversi l’apparizione non ancora certa della Vergine Maria a Soweto in Sud Africa. Chiudono il disco Nun Vulimm’ ‘A Luna e la già citata Soul Express che sugellano un disco di altissimo profilo artistico nel quale creatività, contaminazione e amore per la tradizione si sposano armonicamente ridisegnando il concetto di World Music in Italia. Senza dubbio Black Tarantella è uno dei dischi dell’anno del 2012.
Salvatore Esposito
Avitabile, Enzo – “Black Tarantella” (CD)
CNI, 2012
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