FINISTERRE FTCD38, 2007 – FOLK CONTEMPORANEO/ITALIA
Chiunque non abbia pregiudizi sull’ambiente circense, non può non ritagliare nel proprio cuore un po’ di spazio per la musica che accompagna gli spettacoli del circo: non quella diffusa con mezzi tecnologici, ovviamente, ma quella suonata dal vivo da bandelle a volte sgangherate, a volte suggestive, ma sempre in grado di costruire con poche note un’atmosfera che un recensore non molto in vena di vocabolario definirebbe felliniana. Ora, lasciando in pace dove sta il regista di La Strada e Amarcord, la proposta musicale della piccola orchestra guidata da Clara Graziano all’organetto va ben al di là di una sequenza di marcette più o meno allegre (più o meno malinconiche), ma si muove come quella di una formazione autenticamente popolare per l’umanità che riesce a trasmettere, nei bei quadretti scritti da Clara stessa, e nel piglio davvero gustoso con cui affronta alcuni brevi frammenti di celebri arie per banda (La Gazza Ladra, La Titina, Oci Ciornije) o novità assolute in repertorio come Vengo anch’io? No tu no di Jannacci e Fo e La Guerra di Piero di De Andrè. È ovviamente nelle tracce originali che emerge il meglio in termini di sensibilità e doti interpretative di una formazione autodefinitasi portatrice di musiche per lo spettacolo viaggiante, forte dell’apporto di un musicista di classe sopraffina quale Gabriele Coen al sax soprano e clarinetto, ben coadiuvato da Andrea Pandolfo alla tromba e al flicorno, Giovanni Lo Cascio alla batteria e percussioni, Rosario Liberti al basso tuba e trombone. Nelle esibizioni dal vivo, Luca Sardella è l’equilibrista che dà un tocco di vita circense all’insieme. Originale, coinvolgente, emozionante.
Dario Levanti
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