ULTRASOUND US-CD031/S, 2007 – PATCHANKA/ITALIA
Da una piccola ma emergente etichetta pavese, una ventata di pura follia demenziale. Non ci vengono in mente altri termini per indicare questo divertente dischetto (meno di mezz’ora) che pure si conquista un suo posto ben preciso nel panorama italiano della elaborazione di temi popolari. E in questa mezzora c’è un pot pourri di canzoni e filastrocche, arie d’opera e musiche da ballare (da La Bella Gigogin a Va pensiero, da La Mariana la va in Campagna a Madama Dorè) tenuto insieme soltanto dalla colla della notorietà e dalla volontà degli interpreti di stravolgerlo dandone una lettura, appunto, demenziale. Gli arrangiamenti vanno da un zydeco piuttosto di maniera a un hip hop decisamente più convincente, da una spassosa bossa nova all’italiana a un blues più riuscito nelle intenzioni che nel risultato. Ma non è il caso certo di analizzare troppo in profondità un lavoro che non si prefiggeva altro se non quello di stupire e attirare l’attenzione di giovani e anziani su un modo incosciente ma efficace di rieseguire il già molto eseguito. Il Collettivo Mazzulata sa quello che fa e se qualche volta la sua provocazione non va al di là della goliardata alla Amici Miei, glielo si perdona volentieri. Beata gioventù! Nel grande marasma generale, voluto non casuale, emergono comunque un insieme di buon livello e una voce femminile da tenere d’occhio, anzi d’orecchio. Leggiamo che questo disco è nato da un progetto didattico: non riusciamo bene a darci una ragione della cosa, ma avremmo voluto –ai tempi- essere oggetto di questa didattica. Insegnanti così spensierati non è facile fortuna incontrarli sul proprio cammino.
Dario Levanti
Luca dice
Personalmente non ritengo corretto scoraggiare con una recensione così negativa e ironica una band emergente che cerca di portare qualcosa di diverso nel panorama musicale italiano. Inoltre, si denota l’assenza della vostra professionalità, non avete neanche ascoltato il disco: “la bella gigogin” e “va pensiero” non sono presenti nel disco e sopprattutto non sono mai stati registrati nè arrangiati dal collettivo mazzulata. Eppure ne avete fatto una recensione. Complimenti Dario Levanti, un giornalista da tenere d’occhio, anzi d’orecchio.