Passa il tempo, inesorabile, e apporta cambiamenti profondi alla nostra quotidianità. Erano i primissimi anni Ottanta quando Bani e Tiliòn incisero la loro prima audiocassetta, un supporto artigianale per una musica altrettanto artigianale, saporosa di terra, fieno, legno, collocandosi a pieno titolo fra i primi (più timidi che mitici) caposaldi del folk revival italiano. Da allora sono trascorsi più o meno trent’anni, il folk italiano si è fatto adulto, nomi storici che parevano inossidabili si sono dissolti come polvere, altri – pur con inevitabili modifiche – resistono. I Müsetta, per buona sorte e indubbie doti di gradimento presso il pubblico, appartengono a questa seconda categoria. E ne vanno giustamente fieri. Al punto di realizzare un disco che, pur senza dichiararlo apertamente, assuma il senso di fotografare il tempo trascorso e spalanchi le braccia a un futuro auspicabile e necessario. Il percorso intrapreso dal primigenio duo piffero-fisarmonica (in luogo dell’anziano Tiliòn oggi c’è il più giovane cugino), poi trio con l’aggiunta della müsa, oggi quartetto con l’arrivo del fagotto: cambiamenti che non hanno intaccato lo spirito vitale dei Müsetta, anzi! Ne è riprova come nella compilazione della scaletta particolare attenzione sia stata posta nell’offrire all’ascolto, con carattere antologico, tutti i generi caratteristici del repertorio: la tradizione più arcaica, il liscio tradizionale, le composizioni celebri, quelle del gruppo… Se avete già tutti i dischi dei Müsetta, perché non avere anche questo? Se non ne avete nessuno, cosa aspettate?
Roberto G. Sacchi
I Müsetta – “Martela la Paja” (CD)
Folkclub Ethnosuoni – ES5394, 2012
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