Fin dal primo momento il Medimex, fiera delle musiche del Mediterraneo realizzata da Puglia Sounds e Teatro Pubblico Pugliese, si è posto l’ambizioso obiettivo sintetizzato nello slogan “La musica è lavoro”, ovvero di far crescere il sistema musicale pugliese creando reddito e posti di lavoro e nel contempo intessere relazioni con il resto delle realtà nazionali ed internazionali.
Nel maggio 2012 era stato presentato dall’Assessore regionale alla Cultura Silvia Godelli, uno studio curato dall’Istituto Media e Giornalismo dell’Università della Svizzera italiana, incentrato sull’impatto delle diverse azioni incentivate da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale finanziato dai fondi comunitari, rivolte ad artisti, professionisti, imprenditori ed istituzioni che concorrono alla produzione, distribuzione e promozione musicale del territorio. Nella ricerca sono stati valutati, tra i vari aspetti, i livelli dell’occupazione musicale su scala regionale e la spesa del pubblico pagante per i concerti. Secondo questo studio il Medimex, già alla prima edizione, avrebbe indotto un ritorno economico altissimo, pari a 5,6 volte l’investimento di Puglia Sounds. Al modello pugliese starebbero guardando con interesse altre regioni italiane.
Forte di questa impostazione, anche quest’anno il Medimex si è articolato in una serata inaugurale e nella fiera, con l’apporto di alcuni correttivi rispetto alla precedente edizione.
Il concerto Meraviglioso Modugno, l’evento inaugurale che si è svolto il 29 novembre nella preziosa cornice del Teatro Petruzzelli, è stato sobriamente e brillantemente condotto dalla giornalista Rai Maria Cristina Zoppa; ad esso hanno contribuito numerosi musicisti da tutta Italia, ognuno dei quali ha reinterpretato in modo assolutamente originale brani di Domenico Modugno. Se alcuni aspetti sono sembrati un po’ troppo legati alla musica dei vari talent show televisivi alla X-Factor, come l’apertura affidata a Noemi con una tiepida interpretazione di Nel blu dipinto di blu e Dio, come ti amo, Ginevra Di Marco ha subito riscaldato l’ambiente con una vigorosa versione di Malarazza, il lamento dei contadini siciliani maltrattati dai padroni. Tra le proposte più interessanti quella del napoletano Raiz con la band pugliese Radicanto che hanno interpretato un’originalissima versione di Io mammeta e tu, un connubio intrigante tra la canzone scritta da Modugno-Pazzaglia ed una cantiga sefardita che ha rimarcato la “mediterraneità” della produzione artistica di Domenico Modugno. Un’altra perla della serata inaugurale è stata l’esibizione della cantautrice Erica Mou che, sola sul palco, con la chitarra e l’ausilio di un pedal loop, ha proposto La lontananza, smontando e poi ricostruendo il brano ricreando le sonorità del vento. Alla band pugliese dei Negramaro, che ha concluso il concerto con Meraviglioso (nella versione che l’ha riportata in auge) e Tu si na cosa grande, è stato consegnato il premio Medimex come Miglior artista italiano. La serata, ideata in collaborazione con il Premio Tenco, con gli interventi di Franca Gandolfi, moglie di Modugno, dell’autore ed amico Franco Migliacci, di Rosy Gargiulo, vedova di Riccardo Pazzaglia, ha avuto grande successo di pubblico, con i biglietti esauriti già diversi giorni prima dell’evento.
Dal 30 novembre fino a domenica 2 dicembre, il Medimex ha occupato gli spazi della Fiera del Levante, con 8.000 metri quadri di esposizioni. Erano presenti circa 170 stand tra etichette discografiche, case editrici, associazioni, istituzioni culturali, riviste specializzate, festival italiani ed internazionali. Il tema del lavoro nella musica è stato declinato in numerose iniziative tra le quali una delle novità della seconda edizione del Medimex: i Face to face(s), momenti in cui gli operatori/artisti hanno potuto colloquiare brevemente e direttamente con gli organizzatori di grandi festival italiani e internazionali come il Folkest o La notte della Taranta, lo Sziget festival oppure il Womex e con rappresentanti di istituzioni culturali.
Incontri con gli autori e Botteghe dell’autore (a cui hanno partecipato, tra gli altri, Nicola Piovani, Caterina Caselli, Mogol e Guido Harari), presentazioni di progetti ed iniziative editoriali come Musica contro le Mafie, sono stati ospiti al Medimex insieme ai dibattiti sui diversi aspetti delle autoproduzioni o sulla promozione tramite Youtube, sul futuro digitale della musica e sulle identità sonore nell’Italia delle diversità culturali.
Nell’ambito del Medimex si è svolto anche lo storico MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti, con l’assegnazione dei prestigiosi premi PIVI al miglior videoclip – al quale hanno partecipato 700 artisti da tutta Italia-, a Caparezza, A toys orchestra, Vegetable G, K-Conjog e Franki B., e PIMI: agli Afterhours il premio come miglior gruppo dell’anno, a Luca Sapio come miglior album, al Teatro degli Orrori come miglior tour. Inoltre il premio come miglior solista è andato a Edda, come miglior autoproduzione ai Diaframma, il miglior album d’esordio e’ di Colapesce, indie dell’anno è Martelabel e miglior produttore Tommaso Colliva, Infine, Premio Speciale agli Area e alla Minus Habens.
Uno spazio significativo è stato occupato da RadioTre, che ha rilanciato le attività in svolgimento in fiera trasmettendo interviste in diretta e mandando in onda interventi musicali dal vivo degli artisti. In particolare, si riporta l’esibizione di Frankie Chavez, chitarrista portoghese che compone in lingua inglese, alfiere del blues mediterraneo.
http://www.youtube.com/watch?v=f-XFDhBVRdo
La seconda edizione è sembrata aggiustare il tiro su alcuni aspetti che l’anno scorso si erano rivelati critici, tra i quali la collocazione degli showcase all’esterno della Fiera del Levante (in un’altra zona della città) e la loro apertura ai soli addetti ai lavori. Lo spostamento presso la Fiera degli showcase, con l’allestimento di tre palchi, ha consentito la presenza sia ai concerti che in fiera non soltanto di addetti ai lavori ma anche di pubblico e di visitatori. Di rilievo anche l’idea di coinvolgere le scuole in alcune attività all’interno della fiera, così come è stato bello vedere tra gli stand scolaresche accompagnate da attenti docenti.
La presenza locale in termini di gruppi musicali, case editrici, bande, cori, emittenti, artisti premiati sembra ancora piuttosto ridondante, ma è parte del gioco e dimostra una vitalità del comparto musicale pugliese non indifferente. A testimonianza di ciò, la distribuzione nel Medimex delle compilation Puglia Sounds 2012 con le nuove produzioni discografiche pugliesi, nelle versioni World, Pop e Jazz, la compilation in due CD Omaggio a Modugno, tra registrazioni d’epoca (Fred Buscaglione, Shirley Bassey, Renato Carosone, Bruno Martino, Quartetto Cetra, Josephine Baker) e rivisitazioni contemporanee (Radiodervish, Avion Travel, Il parto delle nuvole pesanti, Carmen Consoli, ecc.) e la compilation di XL sulla musica pugliese.
L’anima dell’universo Medimex sono stati senza dubbio gli showcase, esibizioni di circa 45 minuti che si sono alternate sui tre palchi all’interno della Fiera del Levante, alcuni di essi veramente straordinari.
Da citare necessariamente Enzo Avitabile che con i ritmi ossessivi dei Bottari di Portico ha espresso un mondo a cavallo tra metropoli e ruralità, e che, in uno show incalzante simile ad un rituale collettivo, ha presentato alcuni brani del pluripremiato ultimo CD Black Tarantella. Nella stessa sera, il 30 novembre, si sono esibiti Finaz (chitarrista di Bandabardò) che ha intrapreso un progetto per chitarra solo, i giovani salentini Kalàscima con un combat folk che al momento li rende forse un po’ troppo vicini ad altre, più note band (video al link: http://www.youtube.com/watch?v=CxH5U1wg5xw). Coinvolgenti le fanfare e le musiche tradizionali e corpose dei Municipale Balcanica, mentre Frankie Chavez, valente chitarrista da alcuni considerato il Ben Harper portoghese, ha svelato le sue esplorazioni nelle sonorità tra blues e folk. Ironica, leggera e provocatoria l’esibizione balkan-disco dello sloveno Magnifico che ha fatto ballare tutti con grande divertimento, inquietante ed avvincente quella dei sarcastici e teatrali Nobraino.
Non di minor interesse gli showcase pomeridiani che hanno proposto le talentuose vocalist pugliesi Faraualla con alcune anticipazioni dal loro nuovo CD ispirato alla medicina popolare in imminente uscita (link: http://www.youtube.com/watch?v=U3cFNkYCD1Y) e gli affascinanti, poetici, iraniani Chemirani’s, un nucleo familiare costituito dal padre, maestro dello zarb – il tamburo persiano considerato uno strumento melodico e non meramente percussivo-, in formazione con i figli, suoi allievi, che suonano percussioni di origine nord africana e dell’est europeo, e con la figlia, cantante.
(qui il link: http://www.youtube.com/watch?v=J6T9GByc3t4).
Ha aperto la seconda serata del Medimex lo showcase di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona con l’interessante nuovo lavoro “Folkpolitik”, un concept album incentrato sulla musica di protesta dell’area mediterranea nel quale vengono proposti brani di composizione originale e riproposti brani di autori che hanno parlato nella loro musica della lotta contro il potere (qui il link al brano di Ivan Della Mea “La cansun del desperà” da loro riarrangiato http://www.youtube.com/watch?v=FkurfYPfxUs). A seguire il sassofonista turco Ilhan Ersahin con le Istanbul Session, sonorità jazz in bilico tra nord e sud Europa ed il cantautore israeliano Asaf Havidan dalla singolare voce, che ha ricevuto il premio Medimex come Miglior artista internazionale.
Questi gli showcase che abbiamo potuto seguire, molti altri ce ne sono stati, ma al Medimex si è verificata una densità di eventi tale da rendere fisicamente impossibile seguirli tutti. Buona la formula delle serate aperte al pubblico che in questo modo, ad un modico costo (nel corso della serata si esibivano 10 artisti diversi), ha avuto l’opportunità di assistere ad esibizioni di qualità, di generi musicali eterogenei e per tutti i gusti: folk, jazz, rock d’autore, world.
Carla Visca
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