In questo numero recensioni di The Hitman Blues Band, The Mike Eldred Trio, John Primer And Bob Corritore, Andy Poxon, The Hound Kings, Ron Dziubla, James Cotton, Atomic Road Kings, Kelley Richey, The Mighty Mojo Prophets, Hans Theessink e Big Bill Morganfield.
BLUES ENOUGH
NERUS RECORDS, 2013
Ottima blues band newyorkese che gira intorno al cantante e chitarrista Russell “Hitman” Alexander e che propone un rock blues di stampo quasi british (alcuni brani mi hanno ricordato la leggendaria Blues Band di Paul Jones) senza disdegnare alcune puntate verso il sound di New Orleans. Non mancano neppure un paio di blues ballads di sicuro impatto. Il disco specialmente nella prima parte è estremamente piacevole e i suoni seppur grintosi non diventano mai eccessivamente pesanti. Il merito è forse di una sezione fiati che provvede ad ingentilire ogni canzone con un background ad hoc. Tutti i brani sono del leader che si rivela anche interessante compositore.
Un album onesto, compatto e professionale.
ELVIS UNLEADED
RIP CAT, 2013
Di questo ottimo trio abbiamo già parlato nel numero precedente a questo. Di Eldred scrivevo che Il Los Angeles Times lo ha definito uno dei migliori album in circolazione e che tra i fan del trio ci sono John Mayer, Billy Gibbons, Brian Setzer, Robert Cray, Dave Alvin e i Los Lobos. Con queste credenziali Mike Eldred, già chitarrista dell’ex Stray Cats Lee Rocker, si presenta alla boa del terzo disco con un tributo al grande Elvis. Se la copertina ci ha davvero entusiasmato non altrettanto lo hanno fatto i brani forse sin troppo aderenti alle versioni originali. Non che questo sia un peccato ma da un grande come Eldred ci si aspetterebbe qualcosa di più. Il disco è ovviamente suonato in maniera egregia e ai brani più da crooner preferiamo i rock ‘n’ roll più scatenati dove secondo noi la band (che comprende la sezione ritmica e il piano dei Blasters) sembra trovarsi a proprio agio.
Imperdibile per i fan di Presley.
KNOCKIN’ AROUND THESE BLUES
DELTA GROOVE MUSIC, 2013
Omaggio di due veterani del Chicago blues più classico (il primo cantante e chitarrista , il secondo armonicista) ai loro eroi, a quegli artisti che li hanno ispirati (come si legge nel booklet del cd), in primo luogo Muddy Waters e Junior Wells. I due sono accompagnati da fidati session men come Barrelhouse Chuck al piano, Billy Flynn e Chris James alle chitarre, Bob Stroger e Patrick Rynn al basso, Kenny Smith e Brian Fahey alla batteria. Registrato tra l’Arizona (dove Corritore è attivissimo non solo come promoter ma anche come dj e proprietario di locali) e Chicago; il disco propone fedelmente il sound reso celebre dai grandi del blues urbano riproponendo brani dal repertorio di Jimmy Reed, Little Walter (vero faro per Corritore), Melvin Jackson, Robert Lockwood, Willie Dixon e Lightnin’ Hopkins.
TOMORROW
ELLER SOUL RECORDS, 2013
Alla “veneranda” età di diciotto anni Andy Poxon canta e suona con l’abilità di un veterano. Prodotto con esperienza e saggezza da Duke Robillard (che suona anche in diversi brani) il disco è tra i più belli che mi siano capitati tra le mani ultimamente. Non solo blues in tutte le sue declinazioni ma anche soul (Stax e Motown), R&B, rockabilly, jump blue,s swing, jazz, roots e c’è persino posto per un classico country che pare arrivare direttamente dagli anni cinquanta. Poxton è un chitarrista formidabile e canta splendidamente (con la sua voce, e non con quella di qualcun altro, cosa che talvolta mi capita di sentire). Non fa finta di essere nero (d’altronde con quei capelli non potrebbe) o altro ancora. Con tutta onestà presenta splendidi brani scritti esclusivamente di suo pugno, dimostrandosi un compositore capace, esperto e di talento. Ad aiutarlo un gruppo di musicisti di grande caratura in cui spicca brillantemente la fantastica sezione fiati dei Roomfool of Blues. In un mondo perfetto Andy sarebbe già una star… Incrociate le dita e cercate questo disco.
UNLEASHED
9 BELOW PRODUCTIONS, 2013
Un bel disco acustico da parte di un trio di veterani del blues californiano. In questo album si ripete il grande miracolo del blues: il grande miracolo che riescono a compiere una voce, una chitarra acustica e un’armonica quando si scambiano note in assoluta libertà lasciando che a guidare la loro musica siano solo feeling, passione e professionalità. Il talento di questi musicisti è indiscusso: Anthony Paul alla chitarra, Scot Brenton all’armonica e Alabama Mike sono davvero musicisti con la “m” maiuscola. Otto dei brani che compongono l’album sono scritti da loro. Due soli i brani provenienti dal repertorio altrui: un’ accattivante versione di “You Gotta Move” del Reverendo Gary Davis e “Red Light” tratta dal songbook di Mercy Dee Walton. Tra gli highlights del disco “You Got Issues” una soul ballad che da sola vale l’acquisto dell’intero cd. True and honest blues from California.
NASTY HABIT
RIP CAT RECORDS, 2013
Un disco insolito ma assolutamente accattivante. Ron Dziubla è un grintoso sassofonista (tenore e baritono) che si è fatto le ossa suonando con artisti come Duane Eddy, Robert Cray, John Hiatt, The Mannish Boys, Janiva Magness, John Fogerty, Link Wray, Kim Wilson e tanti altri. Per questa sua nuova prova solista, interamente strumentale, Dziubla mette insieme un disco in cui ad essere protagonista è un sound vintage anni Cinquanta. Un sound scuro, sensuale e notturno in cui a farla da padrone sono il blues, il rock (tra garage e rockabilly) e composizioni d’atmosfera. La strada è quella già segnata dai grandi “honkers” del passato da Big Jay McNeely a King Curtis. Tra i brani, tutti in qualche modo interessanti, le riletture di due grandi classici come Night Train e la superba Harlem Nocturne.
COTTON MOUTH MAN
ALLIGATOR, 2013
James Cotton is my hero! Davvero, James Cotton è il mio eroe, il mio mentore e il mio maestro- Chiunque mi abbia sentito suonare la mia armonica sa quanto quest’affermazione sia vera. Che dire del nuovo disco di Cotton, se non che è sicuramente tra i suoi lavori migliori degli ultimi anni. E non potrebbe essere altrimenti per un artista che ha una carriera lunga più di sessantanni, e che ha fatto la storia del blues, partendo da Sonny Boy Williamson 2 di cui è stato pupillo sino ad arrivare ai giorni d’oro del Chicago blues con Muddy Waters e Howlin’ Wolf e poi ai fasti di una carriera solista che gli ha permesso di essere tra i pochi grandi armonicisti conosciuti al di fuori del mondo del blues. Cos’altro potrei aggiungere se non che a settantasette anni suonati Cotton suona con la grinta e la lucidità di un ragazzino e che stavolta al suo fianco ci sono personaggi del calibro di Joe Bonamassa, Gregg Allman, Warren Haynes, Ruthie Foster e Delbert McClinton.
Un disco quasi epico in cui si raccontano le gesta di un eroe mitico: Ladies and Gentlemen JAMES COTTON!
RIP CAT RECORDS, 2013
Un altro gran bel disco da casa Rip Cat. Beh, più che disco un EP con cinque brani, uno più interessante dell’altro. Il gruppo che ha base in California è di recente costituzione ma vanta nella propria formazione musicisti che sono in giro da parecchi anni: Eric Von Herzen all’armonica, Kile Jester alla chitarra e voce, Bret Harding al basso e Tom Essa alla batteria. Il suono della band è compatto e determinato e ruota intorno al blues di marca west coast e Chicago senza disdegnare un pizzico di rock ‘n’roll alla Jerry Lee Lewis. Tutti i musicisti suonano alla grande e un applauso particolare lo merita Eric Von Herzen davvero bravo nell’interpretazione del classico “Easy Baby”. Tra i suoi ispiratori ci sono, per sua stessa ammissione, Little Walter , Paul Butterfield e Jerry Portnoy e il tutto traspare in maniera netta. Un disco di blues come dio comanda. Gustatevi questo in attesa di un loro primo “vero” disco.
SWEET SPIRIT
SWEET LUCY RECORDS, 2013
Chiariamoci subito questo è un disco più rock che blues. Come ammette la stessa Kelly Richey cantante e chitarrista con anni di carriera, demoni e tanta strada alle sue spalle i suoi eroi di sempre sono i Led Zeppelin, la band che forse più di ogni altra ha contribuito alla creazione dell’hard rock. Tra le influenze dichiarate in più interviste ci sono i Black Keys, i White Stripes e il Burnside che ha cantato con la Spencer Blues Esplosion. Un disco quindi che piacerà a chi del blues ama l’aspetto più robusto e grintoso dove gli amplificatori sono tirati al massimo, il basso tuona potente e la batteria suona come una tempesta che ti coglie in mare aperto. Un disco che non deluderà i fan di Joe Bonamassa, Stevie Ray Vaughan (quello più rock), dei ZZ Top e di uno degli eroi più acclamati sui palchi italiani del (rock) blues: il newyorkese Popa Chubby. Da ascoltare rigorosamente a volume altissimo!
FLYIN’ HOME FROM MEMPHIS
DELTA GROOVE MUSIC, 2013
Very cool! Una tipica espressione americana per definire il secondo disco di una band pronta a raccogliere l’eredità musicale di Rod Piazza, James Harman, Mark Hummel, William Clarke, Hollywood Fats e Kid Ramos. Il loro primo disco ha raccolto parole piene d’entusiasmo. Blues Revue li ha paragonati a T-Bone Walker e Albert Collins e la loro omonima opera prima è stata nominata ai Blues Award 2011 come miglior debutto dell’anno. Tom Eliff alla voce e Mitch Dow alla chitarra sono decisamente bravi. Sorretti da una solidissima sezione ritmica e coadiuvati da una nutrita serie di ospiti “i profeti del potente mojo” racchiudono in questo cd un’intera enciclopedia del blues, con sonorità west coast, jump, New Orleans, funky soul , Chicago, Texas, rock ‘n’ roll e persino un pizzico di country.
Seguiteli, il futuro del blues è già qui!
WISHING WELL
BLUE GROOVE, 2013
Anche Hans Theessink è uno di quelli che non sbaglia un colpo. Reduce dal successo di “Delta Time” inciso con Terry Evans e la partecipazione di Ry Cooder il musicista austriaco, ma ormai americano d’adozione, si ripresenta con un altro ottimo album.
Una sorta di viaggio sonoro in cui a farla da padrone è il sound dell’ “Americana”, quel suono roots, delle radici, che comprende blues, country e folk. Il suo stile asciutto eppure ricco di sfumature passa attraverso Vienna, il Mississippi Delta per giungere sino in Nepal. Theessink suona con gusto, sobrietà ed eleganza ogni tipo di strumento a corde, soffia nell’armonica e canta con la sua affascinante tonalità grave. Soltanto due i musicisti ospiti: il californiano David Pearlman alla pedal steel e l’indiano Gyan Singh alle tablas. Quattordici brani tra classici, brani autografi e brillanti reinterpretazioni. Naturalmente consigliatissimo!
BLUES WITH A MOOD
BLACK SHUCK RECORDS, 2013
A great album! Sì è davvero un bell’album questo di Big Bill Morganfield. Magistralmente prodotto da Colin Linden e registrato a Nashville il lavoro brilla per talento, buon gusto e grande cuore. Big Bill canta e suona con grande passione sfoderando una vocalità matura e possente. Ad accompagnarlo uno stuolo di grandi musicisti tra i quali spiccano lo stesso Linden alle chitarre, il miei buoni amici Augie Meyers al piano e Bob Margolin alla chitarra, Tom “Mookie Brill” al basso, Jim Horn al sax, Chuck Cotton alla batteria, Doc Malone e Steve Guyger all’armonica e uno strepitoso Eddie Taylor Jr. alla chitarra. Il disco è molto vario e nonostante l’ingombrante figura ispiratrice paterna (e non potrebbe essere altrimenti trattandosi del grande Muddy Waters), Morganfield riesce a ritagliarsi un sound piuttosto personale e coinvolgente. Sicuramente tra i migliori dischi dell’anno. Fatelo vostro!
Fabrizio Poggi
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