Marco Dall’Aquila (1480 – 1544) è vissuto in periodo storico a cavallo tra il tardo Medioevo e l’epoca del massimo sviluppo della musica per liuto, ovvero gli anni Quaranta del Cinquecento: tra la tecnica tardo medioevale del liuto suonato con il plettro (retaggio forse della tecnica dell’oud arabo) e la tecnica Rinascimentale della polifonia ottenuta con la tecnica dell’arpeggio. Questo passaggio ridusse però notevolmente la pratica improvvisativa – lo spartito era complesso da seguire e richiedeva grande concentrazione – facendo per la prima volta diventare l’esecutore – autore anche editore della propria musica. Naturalmente non sono mai stati trovati gli spartiti autografi del Dall’Aquila stampati a Venezia dove si era trasferito, ma solamente copie amanuensi in una biblioteca di Monaco di Baviera. L’esecutore di questa monografia dedicata a Dall’Aquila è il chitarrista e liutista Sandro Volta, uno dei più importanti interpreti del repertorio di epoca rinascimentale e barocca; un’esecuzione espressiva, una tecnica sopraffina ed un’interpretazione filologica che fanno di questo disco pubblicato dalla benemerita Brilliant Records uno dei più interessanti usciti negli ultimi tempi, non fosse altro per avere studiato e riproposto le partiture di questo autore, poco conosciuto al di fuori di una stretta cerchia di studiosi ed appassionati. Danze veneziane, arie popolari come “Burato” e “Traditora” vicino alle “Fantasie” e Ricercare” danno l’idea della vita musicale nelle corti e nei palazzi patrizi cinquecenteschi.
Dicevamo “benemerita” Brilliant Records, non solo per avere prodotto questo ed altri gioielli di musica antica ma anche – e di questi tempi non è cosa da poco – per avere il coraggio di proporre questi CD ad un prezzo davvero basso, intorno ai sette euro.
Alessandro Nobis
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