Dedicata principalmente al seminale LP “Musique Arabo-Andalouse” dell’Atrium Musicae di Gregorio Paniagua pubblicato nel lontano 1975, ma anche alla fondazione Paradigma di Cordoba, questo “Calahorra” (termine arabo che indica un castello, una fortezza o anche semplicemente una torre isolata in posizione strategica, di controllo), riveste una particolare importanza soprattutto per quanti si sono da poco lasciati affascinare dalla musica arabo-andalusa, sviluppatasi durante la dominazione araba della penisola iberica (Al – Andalus) ed arrivata sino a noi grazie alla trasmissione orale ed a fondamentali fonti scritte ed iconografiche come il poderoso corpus raccolto da Alfonso X “El Sabio”. Il libretto allegato al CD fornisce una dettagliata quanto esaustiva storia di questa musica, dall’Ottavo secolo fino alla “reconquista” del 1492. Dal punto di vista puramente musicale, i venti brani che compongono questa preziosissima antologia spaziano dalle Cantigas De Santa Maria (la 167 delle quattrocento raccolte dal re Alfonso X) a tutte le altre forme musicali del mondo arabo, dalla Nuba alla Mchalia, dal Mashriq ai vari Modi.
Naturalmente sono qui presenti al completo gli straordinari musicologi ed anche musicisti che negli anni hanno creato e costruito il poderoso catalogo della Pneuma – formato oramai da quasi centocinquanta titoli -: dall’Ensemble guidato dal virtuoso di oud Omar Metiuoi di Tangeri, a Begonia Olavide dell’Ensemble Mudejae e Abdel Ouahid Senhalj (nay), dal multistrumentista Luis Delgado fino naturalmente a Eduardo Paniagua, fantastico suonatore di qanun ma anche di flauto e, “direttore dei lavori” di questo disco oltre che dell’etichetta madrilena Pneuma.
Un fantastico viaggio nel tempo in cui si coltivava il sogno della coesistenza tra diverse culture con un linguaggio comune di saggezza e fiducia che pose le basi del Rinascimento in Europa.
Alessandro Nobis
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