EOG, EOG 105, 1999 – FEST-NOZ, BRETAGNA
Tengono fede al loro nome questi Diwall (Attenzione!), quintetto del Léon (nord-ovest bretone) che risolvono a modo loro il problema di come farsi notare nella scena sovraffollata dei fest-noz. Come potrebbe passare inosservato un gruppo da ballo basato sulla coppia clarinetto/sax e accordéon, privo sia di binioù che di bombarda, che canta in bretone su un rond Loudéac – quando tradizionalmente tutti i testi di Loudéac sono in gallo – che esegue un bal di gavotta “in levare” e che mescola influenze diverse – tradizionale, jazz, reggae, contemporanea?
Dopo “Dañsal ha nijal” (Danzare e volare, 1997; 3000 copie vendute) questo “Setu ar vuhez” (Così è la vita) consiste quasi interamente di nuove composizioni impostate essenzialmente sul dialogo clarinetto/accordéon e su testi che parlano della vita dei nostri giorni con gli inevitabili riferimenti alla tradizione locale resi con l’incisivo accento “leonardo” di Dom an Duff.
Gli unici due brani forse meno appariscenti (rond St-Vincent e polka) sono ampiamente riscattati da una trascinante suite plinn tradizionale (testo e melodia) in cui il clarinetto risponde alla voce vibrante dell’ospite Alain Leclère.
Bello il testo di “An Dañs veur” (La Danza universale) brano conclusivo di danza, amore e speranza firmato da Naig Rozmor.
Diwall sono Dom an Duff (chitarra e canto), Dominique Bott (basso elettrico), Franck Fagon (clarinetto e sax soprano), Fanny Labiau (accordéon) e Nif Lorec (percussioni); ospite su quattro brani Loig Trole (accordéon), mentre nel finale della suite plinn intervengono anche Ronan Le Corre (bombarda), Herri Loquet (rullante e tom basso), Yann Simon (binioù).
Rispetto al disco precedente mi sembra abbiano fatto passi avanti. Qualche commentatore di lassù li trova caricaturali; a me sembrano originali e capaci di far muovere le gambe.
Luca Pedrone
Lascia un commento