SMITHSONIAN FOLKWAYS SFW CD 40545, 2008 – MUSICA IRLANDESE TRADIZIONALE/VIOLINO
Ad ulteriore testimonianza dell’interesse della Smithsonian Folkways non solo per la musica tradizionale “vintage” ma anche per il folk contemporaneo ecco un paio di dischi molto interessanti che faranno sicuramente la gioia degli amanti del violino.
Michael Doucet è un grande artista che trae ispirazione dalla cultura della sua terra natale, il sud della Louisiana, ovvero dal cuore dell’affascianante terra cajun. I cajuns sono un gruppo etnico di lingua francese stanziatosi in quella zona nella seconda metà del settecento dopo un esilio forzoso dai territori canadesi. Da quasi trent’anni il violinista Michael Doucet con Zachary Richard e Marc Savoy è stato ed è il leader incontrastato della rinascita della cultura cajun. Attraverso la sua band, i “Beausoleil”, ha rivitalizzato ed esportato le tradizioni musicali cajun arrivando addirittura ad influenzare altri generi musicali. “From now on”, il suo nuovo album solista, è uno spaccato perfetto della sua grande maestria strumentale in cui il suono assolutamente unico del suo violino si pone al servizio di motivi cajun, zydeco, blues, old jazz, swing e gospel o spicca voli pindarici in assoli sensazionali. Diciannove tracce eseguite sia in completa solitudine sia in coppia con eccellenti musicisti tra i quali spicca senz’altro l’ottimo chitarrista neworlensiano Todd Duke, protagonista di un ottimo lavoro di tessitura sonora che ben si amalgama con il fiddle di Michael. Nell’album Doucet si cimenta con successo anche con l’organetto cajun e la chitarra blues dando prova dell’assoluta versatilità musicale che solo i grandi artisti sembrano avere. Un disco originale ed accattivante alla riscoperta di un popolo fiero e creativo.
“The Sligo indians” di Tony De Marco è un bel disco di irish music da parte di un virtuoso violinista newyorkese nato da madre irlandese e padre italiano. Ed in effetti il valente musicista è davvero figlio di quel melting pot culturale che è la citta di New York, una metropoli che ha saputo rispettare e mantenere vive le diverse tradizioni musicali che convivono nella miriade di quartieri abitati dagli immigrati di tutto il mondo. Nato e cresciuto a Brooklyn, una parte di New York in cui gli italiani e gli irlandesi hanno convissuto per generazioni, Tony De Marco ha sviluppato grazie ad una lunga tradizione artistica familiare una bruciante passione per la musica della contea irlandese di Sligo e in particolare per l’irish fiddle. De Marco prima di arrivare a questo suo, a lungo atteso, primo lavoro solista, ha seguito una formazione assolutamente atipica entrando in contatto con la cultura hippie (da lì il soprannome di “indiano” per la lunga capigliatura sfoggiata per anni), la tradizione folk nordamericana, l’old time music e la musica italiana per mandolino. E’ attraverso questi percorsi che il violino autenticamente irlandese di De Marco si insinua nel panorama dell’irish music internazionale ritagliandosi un posto di assoluto rilievo tra gli strumentisti più apprezzati di questo amatissimo genere musicale. Numerosi gli ospiti di prestigio tra cui vanno assolutamente ricordati Kevin Burke al violino, il cugino John Patitucci acclamata stella del jazz contemporaneo al contrabbasso, Seamus Tansey al flauto e la violoncellista Natalie Haas protagonista di alcune tra le più belle composizioni dell’album.
Roberto Di Giovanni
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