E’ terminato alla grande il festival Vo’ on the Folks alla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola, con il concerto di Hevia e del suo gruppo, composto come di consueto dalla sorella Maria José alle percussioni e, novità di quest’anno, da musicisti vicentini: Roberto Jonata, al pianoforte e tastiere, Michele Lavarda al basso e Giulio Zanuso alla batteria. Una collaborazione che si è dimostrata molto ben costruita, come sottolineato anche da quanti abbiano visto tutte le date della tournée che ha registrato ovunque un tutto esaurito.
L’apertura del concoerto, in occasione del ventennale della rassegna,è stata tutta di Vincenzo Zitello, un artista che fa letteralmente parlare la sua arpa Salvi, sulla quale ha sviluppato negli anni uno stile estremamente personale e di grande efficacia.
Spazio poi alla gaita asturiana di Hevia, che già alcuni anni fa aveva avuto modo di partecipare alla rassegna vicentina. Jose Angel parla italiano abbastanza bene e questo ha agevolato il suo approccio con il pubblico; non si è limitato a proporre musica, ma ha spiegato le origini delle diverse composizioni, alcune sue, altre di differenti compositori, altre ancora della tradizione popolare, in particolar modo asturiana. Moltissime le musiche da ballo per le feste popolari o legate a momenti rituali della vita, come la stupenda Fandangu de los lobos, che i pastori in cammino suonavano la notte per allontanare i lupi; oppure la Danza de Xan Xuan de Nueva, che vedeva un intero paesino coinvolto in una sorta di processione danze sino alla chiesa in occasione della festa del patrono; o anche Pericote, che si rifa a un ballo popolare delle Asturie o Carretera d’Aviles, dedicata a chi trasportava le proprie merci sui carri tirati dai buoi.
A metà concerto è toccato a Vincenzo Zitello unirsi alla band, dando un colore diverso ai brani So-
brepena e Barganaz. Buona la tecnica di Hevia sia sulla gaita tradizionale, che su quella elettronica, che è ormai diventata un suo marchio di fabbrica. Buona la sintonia con gli altri componenti della formazione, in particolare con il tastierista Roberto Jonata. Maria Josè Hevia, musicista di notevole spessore che ha emozionato anche con un bell’assolo, coinvolgendo l’intero pubblico, ha confermato tutto quanto di buono è sempre stato detto su di lei.
Ultimo brano del concerto, prima dei bis di rito, ecco la celeberrima Busindre Reel, brano che ha fatto conoscere a tutto il mondo la musica e le capacità di Hevia e che conserva ancora tutta la sua carica.
Lunghe chiamate del pubblico per altri brani prima della fine della serata, con un ultimo bis nel quale Jose Angel si è esibito da solo con la sua amata cornmusa.
Ottima l’organizzazione, come di consueto, di Frame Evolution!
Felice Colussi
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