I dervisci rotanti “Galata Mevlevi Ensemble” del Maestro “Sheik Nail Kesova” sono stati dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio culturale dell’umanità”. Essi rappresentano ormai il simbolo del misticismo orientale, che prende origine in tempi lontani, nel tredicesimo secolo circa. Il loro spettacolo è molto inteso, emotivamente e spiritualmente, e cattura il pubblico lasciandolo senza fiato.
Vestiti di una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, diversi uomini danzano piroettando e girando intorno al loro maestro. Chi, viaggiando per gli altipiani vulcanici e i laghi salati dell’Anatolia centrale, arrivi a Konia, non trova più le mirabili moschee, i preziosi palazzi e la dotta, tollerante università del sultano selgiuchide. Ne rimangono soltanto alcune interessanti ma smozzicate vestigia. Trova però ancora, intatta, la Tekke del Mevlana, ovvero il “Convento del Nostro Signore”. Che ora è un museo, ma che per secoli fu il principale centro dell’ordine dei mistici mevlevi, i dervisci ruotanti, fondato nel XIII secolo dal sapiente e poeta di origini afgano/persiane Celaleddin Rumi.
L’aspetto straordinariamente suggestivo di questo rituale di ormai 700 anni è la volontà di connettere i tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l’amore (emozioni, poesia e musica) e l’anima (vita, movimento e Sema).
Il Galata Mevlevi Ensemble può essere definito l’avanguardia nelle tradizioni di questa fratellanza. Nel suo monastero, Sheik Nail Kesova ha composto molti pezzi liturgici, aiutato da artisti asiatici e occidentali e da orchestre creando nuovi stili e melodie. Nail Kesova, nato nel 1939, è ancora il maestro. E’ lui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze: lo spettacolo è suddiviso in 7 parti.
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