Sùn Nà (dal termine che in lingua Yoruba vuol dire dormi ora), il nuovo CD del sannita Max Fuschetto, sperimenta musiche, testi ed atmosfere legate al sogno. Del resto in molti dialetti del sud d’Italia, anche quello di San Marco dei Cavoti di cui è originario il nostro compositore polistrumentista, sunnà significa sognare.
Brani di composizione originale, più uno tradizionale rivisitato, a cavallo tra musica colta, world, ambient, d’avanguardia, si avvalgono di testi poetici in diverse lingue- il melting pot è uno dei punti di forza di questo interessante lavoro- ma soprattutto in arbereshe, la lingua di origine albanese parlata in diverse comunità italiane.
Fuschetto è oboista e sassofonista ma non disdegna chitarra e pianoforte. Le sue composizioni sono venate di malinconia, richiedono introspezione, seguono il filo di sogni e di emozioni sottili.
Al pari della musica che si può ascoltare in Sùn Nà, anche i testi rappresentano una terra di frontiera tra francese, inglese ed arbereshe con piccole suggestioni africane.
I versi in arbereshe, molto ispirati e toccanti, sono composti da Antonella Pelilli che incarna una splendida voce da soprano leggero.
Accanto ai suggestivi brani strumentali dalle liquide atmosfere oniriche, colpisce in particolare il corpo centrale del CD, partendo da Qem Ma Tija (Portami con te) in cui alla sognante chitarra elettrica di Pasquale Capobianco, che ricama una base melodica e ritmica, fanno da contraltare gli arabeschi vocali della morbida voce della Pelilli, a seguire -nell’ordine delle tracce sul CD- Si Trëndafile, rivisitazione di un tradizionale arbereshe, Paisagem do Rio che rimanda alla bossanova e si avvale di un testo lieve come la musica a cui si accompagna, In preghiera con scarne parole, universali e incisive come un haiku.
Indefinibile, interiore, da ascoltare lasciandosi andare alle emozioni, è la musica di Max Fuschetto che si contorna di validissimi musicisti: alle voci Antonella Pelilli insieme ad Irvin Vairetti – dei mitici Osanna-, e Andrea Chimenti nel brano Le rose di Arben; Pasquale Capobianco alla chitarra, Franco Mauriello al clarinetto, Luca Martingano al corno, Giuseppe Branca al flauto, Vezio Iorio alla viola, Silvano Fusco al violoncello, Valerio Mola al contrabbasso, alle percussioni Andrea Paone, Marco Caligiuri e Giulio Costanzo (della formazione molisana Percussioni Ketoniche con cui Fuschetto intrattiene collaborazioni di lunga data).
Particolarmente apprezzati copertina e booklet raffinati, opera di Marianna Longo, in giallo limone e lilla, delicatamente sfumati.
Ritorno all’infanzia, attesa, silenzio sono i rimandi dei versi di Max Fuschetto in apertura e in chiusura sulla copertina del CD, versi che racchiudono dieci brani che dilatano atmosfere rarefatte, distorte, sofferte, disturbate, come solo un sogno può essere. www.maxfuschetto.eu
Carla Visca