Questo “Eviva el Mar” era molto atteso dagli addetti ai lavori: si trattava di verificare se quanto di buono c’era nel primo ottimo CD del gruppo veronese “Doman l’è festa” fosse la partenza per proseguire sul percorso musicale o se le energie si fossero esaurite con la pubblicazione dell’esordio discografico. Sgombriamo il campo dagli equivoci e diciamo subito che anche questo lavoro è molto interessante: i contradaioli si muovono nell’insidioso campo della musica dialettale, anche se di nuova composizione, avendo però grande rispetto ed attenzione verso le tradizioni musicali che in terra veronese – e veneta -, molto più ricche di quanto si è portati a pensare. Già il nome dell’ensemble – la Contrada Lorì è un piccolo gruppo di case pochissimo a nord di Verona, famoso nei decenni passati per il lavoro delle “lavandare” che nel torrente Lorì lavavano i panni delle famiglie borghesi della città – è legato alla cultura popolare, ed in questo disco i musicisti pescano in questa cultura non solo elaborando melodie come “Leva su bela”, “Bionda biondina” o il brano che da il titolo all’album, ma invitando in studio musicisti come il chitarrista e mandolinista Alfredo Nicoletti (Canzoniere Veronese, Folkamazurka, Ensemble Righi, Ballabili ‘900) ed il violinista popolare rodigino Marco Brancalion.
Un bel suono, arrangiamenti molto accurati, una musica che a tratti appare simpaticamente scanzonata ma che se ascoltata attentamente rivela invece una cura certosina nella sua realizzazione; e poi ci sono i brani originali, dei quali mi permetto di segnalarvi l’ironia di “Sagomato” e “Sensa senso” del compianto Roberto Rizzini, Capitano di lungo corso della Contrada.
Non c’è rimpianto del tempo che fu, nemmeno il tentativo di riportarlo in vita; la tradizione della contrada Lorì va avanti, il sentiero è tracciato.
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Alessandro nobis