Voce, chitarra battente, chitarra, violino, violoncello: Sara Giovinazzi, Enrico Breanza, Lucia Cabrera, Gianmaria Stelzer. E’ l’ensemble Alì’nghiastrë nell’ultima sua line-up, quella che ha pubblicato questo lavoro, il terzo da quando la pugliese Sara Giovinazzi ha dato vita a questo progetto. Un lungo lavoro di progettazione, di ricerca, di arrangiamento e di estrema attenzione ai suoni in fase di registrazione ha portato questo risultato; musica che colpisce non solo per la cura con la quale è stata intelligentemente elaborata, ma per il gusto e la raffinatezza del progetto. Si parla di essenze vegetali, e ognuna di esse – tredici di esse, ad essere precisi – ha ispirato la scelta di un brano, tra musiche di derivazione popolare, di autore e di nuova composizione. Dal melograno (“Cu ti lo dissi” di Rosa Balistrieri) al lauro (“Non potho reposare” di Rachel / Sini), dall’”Erba medica e veleno” (composta dal gruppo) al sesamo “Stou Thoma” (Xathakos e Ferris) fino alle radici più profonde degli “Stornelli di Cerignola” e della “Taranta di San Martino” dedicata alla ruta, “Herba de fuga demonis”.
La voce di Sara Giovinazzi è espressiva, calibrata e duttile, e con lei i compagni di viaggio hanno costruito arrangiamenti ben articolati e raffinati: senso di pacatezza e di luminosità che emergono dai solchi di questo bel disco. Speriamo che il disco abbia la più ampia diffusione possibile, visto che stiamo parlando di una delle più interessanti autoproduzioni ascoltate recentemente.
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Alessandro Nobis