Se vi piace la chitarra acustica, se vi piace lo stile flatpicking e soprattutto se siete tra coloro i quali pensano che solo i musicisti americani possano suonare il bluegrass o il folk d’oltreoceano beh, questo disco fa per voi. Dieci brani registrati dall’americano, del Tennessee, Jim Hurst (notevole il suo “Open Window” del ’97) e da Roberto Dalla Vecchia, che nel tempo ha lasciato la rilettura “calligrafica” ma imprescindible per chi affronta questo genere di chitarrismo, per avvicinarsi sempre più alla composizione ed alla rilettura del patrimonio che geneticamente più gli è vicino. Quindi questo “Atlantic Crossing” è un canale di comunicazione tra due culture musicali che qui trovano modo di dialogare al meglio, grazie anche alle notevolissime doti tecniche senza le quali questo non sarebbe possibile, almeno a questi livelli. Qui troviamo i “Due Mondi”, quello di questo lato dell’Atlantico – le due belle ed originali riletture di “Monte Pasubio” e di “Battalion 7 Comuni” – che strizza l’occhio a quello dall’altro lato – “Golden Slippers”, l’Hank Williams di “Alone and Forsaken” o il medley “Poor Hobo / There’s an old spinning wheel” – vicino a deliziose composizioni originali come “Walking to Vicenza” e “Atlantic Crossing”di Jim Hurst e “Dancing Lightly” di Dalla Vecchia.
Un bel disco, una collaborazione che speriamo abbia un seguito ed un invito soprattutto a Roberto Dalla Vecchia a proseguire nella ri-scoperta del nostro patrimonio musicale.
Alessandro Nobis