A Palmanova abbiamo potuto fare qualche domanda a Richard Thompson, uomo di poche parole, ma sempre gentile e disponibile.
D. Cosa avevate in mente quando sono nati i Fairport Convention: R’n’r, Jefferson Airplane o…?
R. Ci piacevano molte cose, essenzialmente americane: folk, jug band, rock, jazz.. La storia dei Jefferson è un’invenzione giornalista, solo perchè avevamo una cantante!
D. Da anni vivi in America: e non più in Inghilterra: Una scelta di vita o più opportunità?
R. Vivo là perchè mia moglie è di Los Angeles, ma il mio stile rimane molto British!
D. E allora: Trump o la Clinton?
R. Clinton, anche se non mi fa impazzire. Bisogna essere teste di cavolo per votare Trump.
D. Nelle tue canzoni spesso l’atmosfera è triste, se non cupa: sei tu così o è la realtà ad esserlo?
R: A dire il vero sono un ottimista! Penso che le mie canzoni siano realistiche. Sono cresciuto ascoltando ballate folk, tristi, strane e piene di crimini: sto solo proseguendo quella tradizione.
D. Ma in “Still” c’è un brano intitolato “No peace, no end” in cui sembra prevalere un pessimismo totale: e il tuo ottimismo, allora?
R. Ho scritto quella canzone su un paese dilaniato dalla guerra, con poche vie di uscita e minime possibilità di far capire al mondo esterno la tragedia quotidiana. La mia vita non è così, ma è mio dovere di compositore sottolinearlo.
D. Tu sei musulmano e spesso tue canzoni hanno avuto riferimenti religiosi: “Gethsemane”, “Calvary cross”, “Outside of the inside”: cosa ne pensi dell’Isis, musulmani integralisti, contrari alla musica e alla cultura?
R. Uso un immaginario cristiano perchè è una lingua che il pubblico capisce. Isis sono terroristi puritani, islamici solo di nome. Dove sono la compassione, la generosità, il perdono?
D. Ti consideri un cantautore, un chitarrista o… ?
R. Mi considero un ‘pacchetto’, tutte le mie capacità al servizio della canzone.
D. In “Still” parli dei tuoi idoli chitarristi giovanili: dove sta la TUA originalità?
R. Io non suono scale blues, le mie influenze sono nella musica celtica e classica; così ne viene fuori un suono diverso.
D. Che chitarre usi adesso?
R. La Lowden acustica e la Fender elettrica.
D. Cosa sai dei liutai italiani?
R. Molto poco, mi spiace.
D. Un’ultima domanda: Quando ti vedremo in tour con i tuoi figli?
R. Faccio spesso concerti con Jack, Teddy e mia figlia Kami, ma non tour; però è bello suonare in famiglia quando si può!
A cura di Marco Miconi
foto di Riccardo Bostiancich
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