Da qualche anno sulla montagna veronese si tiene un bel festival musicale e teatrale, il LessiniaFest – prima si chiamava “Luci e Suoni dalla Lessinia”, il cui deus-ex-machina è l’autore – attore – regista Alessandro Anderloni, nativo e residente di un piccolo villaggio, Velo, uno dei più suggestivi centri della Lessinia orientale e che organizza anche il prestigioso Film Festival della Lessinia, che quest’anno si terrà dal 20 a 28 agosto (XXI^ edizione). LessiniaFest nel corso del tempo ha saputo catalizzare ampi consensi di pubblico per la qualità delle proposte unita al desiderio di promuovere le bellezze naturali di una terra che nei secoli è sempre stata di emigrazione verso valle e verso altri continenti ed è stata lungamente snobbata in molte delle sue parti dai veronesi
Uno degli appuntamenti più interessanti di questa edizione del Festival è stato senz’altro il concerto della songwriter cubana Sorah Rionda, che ha pubblicato qualche mese or sono il suo ottimo lavoro d’esordio, “Hebra De Luz” (vedi recensione su questo sito). Il concerto si è tenuto in uno stracolmo teatro San Nicolò del Comune di Roverè Veronese, ed è stato come sfogliare un album fotografico di Sorah Rionda, fotografie che ci hanno raccontato la sua storia attraverso le sue composizioni come “Surfear cielos” e “Serè un adiòs” ma soprattutto attraverso le influenze che nei secoli hanno costruito la cultura musicale cubana, ovvero la Spagna della prima colonizzazione di ”Dimer ramo verde” e “Ni tabaco, ni papel”, i grandi scrittori latino americani come la Violeta Parra di “Y arriba quemando el sol” e il Graciano Gomez di “ Yo sé de una mujer”, l’epoca dello schiavismo con una canto in lingua yoruba di “Lamento Negroide” o l’uso del banjo a 4 corde, altro retaggio africano.
Sorah Rionda ha una magica capacità di catturare l’attenzione del pubblico, che ci mette pochi minuti a farsi prendere dall’entusiasmo, dall’energia, dalla simpatia e dalla gioia con la quale si racconta (beata gioventù): ma alla base ci sono una preparazione tecnica molto rigorosa e di alto livello, e una bella porzione del successo del concerto ci sono anche i due musicisti che sono stati con lei sul palco di LessiniaFest, ovvero il percussionista Filippo Dalla Valle ed il fisarmonicista Thomas Sinigaglia che hanno saputo rivestire il repertorio del cd, registrato nel 2015 con dei musicisti diversi, peraltro molto bravi.
Un grande merito va dato ad Anderloni, che ha inventato e portato avanti il LessiniaFest anno dopo anno con grande fatica ed entusiasmo, senza spesso avere l’appoggio dei media locali e senza avere praticamente mai la possibilità di lavorare e programmare sulla lunga distanza. Dal suo ha il pubblico, e questo (forse) può bastare.
Alessandro Nobis
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