È la siciliana Francesca Incudine la vincitrice della quattordicesima edizione del Premio Bianca d’Aponte, riservato alle cantautrici, che si è tenuto al Teatro Cimarosa di Aversa (Caserta) venerdì e sabato. Il premio della critica Fausto Mesolella se lo sono aggiudicate ex aequo la stessa Incudine (in gara con il brano Quantu stiddi) e la napoletana Irene Scarpato, che ha presentato Call center.
A quest’ultima è andata anche la menzione per la migliore musica, mentre quella per il testo ha visto prevalere Giulia Pratelli da Pisa con Non ti preoccupare e quella per l’interpretazione Meezy da Foggia con Temporale.
Alla vincitrice assoluta andrà un tour di otto concerti, realizzato grazie a un bando del NuovoImaie (progetto finanziato con i fondi dell’art.7 L. 93/92), e una borsa di studio di 1000 euro offerta da Doc Servizi, comprensiva di iscrizione alla cooperativa, di consulenza e tutela. Per il Premio Fausto Mesolella la borsa di studio sarà invece di 800 euro.
Oltre al concorso, molte sono le emozioni arrivate dai tanti ospiti che hanno calcato il palco nelle due serate.
Venerdì, in quella di apertura, dopo la prima esibizione delle dieci finaliste, c’è stato un susseguirsi di set di grande intensità, da Giuseppe Anastasi a Giovanni Block, da Tony Bungaro al quartetto femminile napoletano delle SesèMamà. Fino alla chiusura con l’Orchestra di Piazza Vittorio che con Petra Magoni ha offerto uno stralcio del Don Giovanni in scena al Teatro Bellini di Napoli proprio in questi giorni. Ha conquistato il pubblico anche la greca Marina Mulopulos, che ha ricevuto il Premio d’Aponte International (assegnato in collaborazione con il Premio Andrea Parodi di Cagliari)
Sabato, nella serata finale, Simona Molinari in veste di madrina di questa edizione è salita sul palco per interpretare alcune sue canzoni e Il bagarozzo re, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice prematuramente scomparsa a ventitre anni alla quale il festival è dedicato.
Prima di lei si sono esibiti anche Carlo Marrale, Bruno Marro, Mariella Nava, Sasà Calabrese, Joe Barbieri e l’inedito duo formato da Rossana Casale e Kaballà. E ancora: Elena Ledda, che ha proposto una splendida versione in sardo di Ninna nanna in re di Bianca d’Aponte.
A presentare le due serate sono stati Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu.
Si è così inaugurata la direzione artistica di Ferruccio Spinetti, che ha raccolto quest’anno l’eredità di Fausto Mesolella, storico direttore artistico della manifestazione scomparso prematuramente nel 2017.
Nel contest, diversi sono stati anche i premi esterni alla giuria. A Chiara Raggi di Rimini (con Lacrimometro) è andato quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico. A Kim di Padova (con Un cane e una moglie) quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio.
Meezy si è invece aggiudicata il Premio ’Na stella (titolo di una canzone di Mesolella) del Virus Studio, che metterà a disposizione due giorni in sala d’incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.
Rai RadioLive e Rai Italia hanno invece deciso di premiare Kim e Meezy con una ospitata radiofonica e televisiva.
Una targa è andata anche alle altre finaliste: Argento di Brindisi con il brano Goccia; Roberta De Gaetano di Messina con Va tutto benissimo; Chiara Ragnini di Genova con Un angolo buio; Elisa Raho di Roma con Bello.
Il Premio Bianca d’Aponte è promosso dall’Associazione Musicale Onlus Bianca d’Aponte, con partner privilegiato il Comune di Aversa e con il patrocinio della Giunta Regionale Campania. Media Partner è Rai Radio Live
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La foto di Francesca Incudine è di Giorgio Bulgarelli.
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