WORLD MUSIC NETWORK RGNET 1042 CD, 2000 – COMPILATION/ITALIA
C’eravamo ripromessi di parlare, prima o poi, di questa collana che -con piglio enciclopedico- da qualche anno sta arricchendo le discoteche degli appassionati di tutto il mondo. Lodevole iniziativa inglese, apprezzata con parole estremamente elogiative dalla stampa specializzata e no, non pare aver ancora trovato in Italia il successo chc merita. Ma c’è tempo per recuperare. In una quarantina di titoli, “A Rough Guide to the Music of…” ha presentato finora un po’ di tutto, dal Tex-Mex all’Irish Folk, dall’African Blues all’Australian Aborigenal Music, tutti di durata abbondantemente superiore all’ora, tutti in vendita a prezzo interessante. Registrazioni di ottima qualità, sia artistica sia tecnica, libretti estremamente esaurienti e sovraccoperta in cartone fanno di questa raccolta un saporito surrogato (ottimamente confezionato) di un viaggio musicale intorno al mondo, prezioso ed economico supporto alle curiosità di ogni appassionato. In questo volume dedicato all’Italia, compilato con la collaborazione di Beppe Greppi, troviamo alcuni dei gruppi e degli artisti che nell”ultimo decennio hanno segnato la crescita di qualità della musica italiana di tradizione e dintorni (Daniele Sepe, Riccardo Tesi & Banditaliana, Mauro Palmas & Elena Ledda, Musicalia, Silvio Peron & Gabriele Ferrero, Tenores di Bitti, Bonifica Emiliana Veneta, Banda Ionica, Totore Chessa, Cantovivo, Uaragniaun, La Macina, Barabàn, Re Niliu, Ariondela, La Piva Dal Carner, Compagnia Strumentale Tre Violini, ‘E Zezi) che vengono qui rappresentati ognuno con un brano. Come per tutte le compilation, ovviamente, c’è spazio per alcune critiche sia relative all’incompletezza delle scelte degli artisti, sia ai singoli brani da essi proposti: è bene che si sappia, comunque, che procedere a selezioni di questo tipo è sempre molto difficile e ognuno di noi, se coinvolto in un progetto di questo tipo, si esporrebbe a sua volta a feroci reprimende. Piuttosto, è meglio pensare positivo e considerare augurabile che, data la ricchezza e varietà del nostro patrimonio musicale e la disponibilità di materiale inciso di buona qualità media, venga presto pianificata una “A Rough Guide to… Italy #2”, in cui possano trovare spazio anche le musiche e i canti di zone di tradizione completamente assenti in questa raccolta. Intanto, però, godiamoci questa prima uscita, tributo necessariamente incompleto ma qualitativamente molto rappresentativo a quanto il nostro Paese ha musicalmente da offrire al mondo.
Enrico Lucchesi
Lascia un commento