di Tito Saffioti
Synantys è la colonna sonora della vita di un musicista, si legge sulla prima pagina del sito omonimo dedicato proprio a questo disco.
Un’affermazione condivisibile, ma che ci spinge a chiedere affettuosamente all’autore: Ma, perbacco, ti senti così avanti negli anni da poter già fare una ‘summa’ della tua vita di musicista? Certamente hai ancora davanti a te una lunga stagione in cui sperimentare nuove avventure musicali, nuovi confronti e nuove sfide.
Il nuovo CD contiene dieci brani, di cui nove composti di fresco da Adriano. Il decimo (Branle d’Ecosse) è una melodia tradizionale francese. Per la verità anche una delle nove composizioni originali (Harp Pipe – Star of Munster) s’ispira a una composizione tradizionale irlandese. Il nostro è, ovviamente, sempre presente in ogni brano imbracciando sia l’arpa celtica a trentasei corde, sia l’arpa storica a quindici corde, entrambi gli strumenti costruiti dal padre Michele. La novità consiste nel fatto che in ogni set di registrazione la compagnia cambia. Questo fa sì che l’elenco dei musicisti sia particolarmente corposo e dobbiamo limitarci a citarne solo qualcuno. Immancabile è la presenza della sorella Caterina (salterio ad arco e voce), ma vi sono anche Riccardo Tesi all’organetto diatonico, Jacopo Ventura (chitarra e bouzouki), mentre atipiche, in questo contesto, sono le presenze di strumenti quali il trombone (Luciano Macchia), il sax baritono (Domenico Mamone), violino e la viola (Feyzi Brera), e il violoncello (Irina Solinas).
Dall’arpa di Adriano le note si staccano dolcemente, volano in alto come scintille argentee e lasciano in chi ascolta un misto di gioia e di struggimento che rendono quasi dolorosa la percezione che l’ascolto sia giunto al suo termine; ma niente paura, sono certo che avremo altre piacevoli sorprese dalla straripante creatività di Adriano prima di doverci sentire in crisi di astinenza.
Lascia un commento