Pianista migrato da Cuba dopo aver assorbito la lezione di Frank Emilio Flynn, Chucho Valdéz, Emiliano Salvador e itinerante poi fra Ecuador, Spagna e San Francisco, nalla sua musica ha sempre cercato di condurre in porto un grande sincretismo stilistico avente come denominatore comune l’Africa. In questo ultimo disco, il progetto raggiunge forse il massimo degli obiettivi, in quanto Omar Sosa ha scelto di circondarsi di musicisti che direttamente o indirettamente abbiano un legame con il continente africano (oltre a Cuba, Mozambico, Francia, Senegal, Mali, Brasile, Usa, Guinea, Marocco) lanciando un messaggio di pace e universalità. “Il mio lavoro vuole dimostrare che siamo figli della stessa madre, vicini nell’essenza, nei concetti, nelle radici. Nel suo stile, troviamo vistose tracce di Thelonius Monk ed Herbie Hancock, ma anche la lezione di Dollar Brand (aka Abdullah Ibrahim, uno dei nostri preferiti) non è assente, per dare vita a una musica fortemente energetica, tutta cuore e passione, ricerca ritmica e armonica, emozione e tecnica esecutiva. Oltre al titolare del disco, che suona anche vibrafono e marimba, fra la numerosa pattuglia degli artisti invitati troviamo i cubani Julio Barreto e Làzaro Galarraga, il maliano Baba Sissoko, lo statunitense Bill Ortiz, il marocchino Mohamed Soulimane (un violino davvero magico) e il senegalese Ali Boulo Santo alla kora. Un progetto ambizioso, pienamente riuscito. Si vocifera di una prossima venuta in Italia di Omar Sosa e parte della sua ricca tribù di suoni ed emozioni: vi consigliamo di non perderlo assolutamente. Sarebbe un delitto non apprezzare dal vivo quello che già emoziona attraverso il Cd.
Enrico Lucchesi
Sosa, Omar – “Afreecanos” (CD)
Ota Records – OTA1019, 2008
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