L’artista canadese, di base a Toronto, si sta costruendo una solida reputazione in Canada
a cura di John Miles
Nato e cresciuto nella British Columbia, ha iniziato a suonare la chitarra a quattordici anni, dedicandosi alla composizione a partire da una decina d’anni dopo. Negli ultimi due anni, per sua stessa ammissione, si è dedicato molto allo studio approfondito della chitarra, con evidenti risultati sia dal vivo che in studio.
A lui abbiamo chiesto quale sia lo stile musicale nel quale si sente a suo agio. La risposta è stato proprio ciò che ci aspettavamo, un country-folk vicino a Feist, Wilco o Aimee Mann.
Non sono interessato – precisa Southey – a quel muro di suono tipico, per intenderci, di produttori come Phil Spector. Preferisco cesellare i miei arrangiamenti arricchendoli di piccole cose, ma che siano completamente mie.
La mia ispirazione viene da un mucchio di situazione differenti: la mia vita personale, cose che leggo o vedo, relazioni familiari… in un certo senso da tutto.
Ci sono molte persone e situazioni che mi hanno aiutato a diventare ciò che sono: i gestori del Cavern, l’ostello in Church Street, Sammy, proprietario dell’Imperial Pub, che mi ha consentito di tenere un palco aperto ad eventuali ospiti ogni martedì sera. Cerco di essere onesto nelle cose che faccio e spero che il pubblico capisca questa mia spontaneità e sincerità.
La continua crescita d’interesse nei suoi confronti sembrerebbe proprio confermare tutto ciò. Se volete maggiori informazioni su di lui, seguitelo attraverso il suo sito www.alexsouthey.com
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