Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
Almakàntica: Abbiamo scoperto il concorso attraverso una ricerca in internet, cercando contesti in cui far conoscere la nostra musica. Abbiamo deciso di partecipare perché ci incuriosiva l’idea di provare l’esperienza di un concorso, un’esperienza nuova per noi come gruppo.
Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?
Almakàntica: Siamo gli Almakàntica, un gruppo composto da 9 elementi di diversa provenienza regionale; proponiamo musiche della tradizione popolare del sud Italia e allo stesso tempo componiamo musiche originali sempre di ispirazione tradizionale.
Almakàntica è l’unione di più parole che si fondono creando un nuovo significato: Alma a sottolineare l’Anima nella sua forma più poetica e creativa; Cantica come componimento Musicale; Antica a ricordo delle Origini e del Tempo passato.
Almakàntica è l’unione di più regioni che si confrontano a suon di pizziche, tammurriate e tarantelle e da questo confronto partono per creare un nuovo linguaggio musicale.
Almakàntica è l’unione di più persone che si incontrano creando un gruppo, persone che mettono la propria Anima nel creare e nell’esprimere sè stessi attraverso la Musica, con uno sguardo alle Origini e un pensiero sempre rivolto alla Tradizione ispiratrice.
Ci siamo esibiti in svariati contesti e in molteplici occasioni: i nostri concerti sono caratterizzati da semplicità, attaccamento alle tradizioni e capacità di coinvolgere il pubblico di ogni genere, facendo cantare, ballare e battere il cuore al ritmo del tamburo.
Ci siamo conosciuti a Padova e abbiamo deciso di dare vita ad una realtà capace di diffondere le proprie tradizioni anche in territorio Veneto (e non solo).
La formazione attuale è composta da:
Alberto Valenti (Sicilia): percussioni, voce, marranzano; Andrea Formentin (Veneto): basso;
Chiara Patronella (Puglia): voce, chitarra, fisarmonica; Dario Stincone (Puglia): voce, tamburello
; Federico Torrisi (Sicilia): clarinetto, friscalettu
; Giovanni Formentin (Veneto): tamburello, cajon, danza; Letizia Cutri (Campania): voce, violino, castagnette, danza; M. Francesca Francioso (Puglia): danza, castagnette, voce; Salvatore Alessi (Sicilia): chitarra, violino, tamburello.
Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
Risposta Gruppo: Veniamo da regioni diverse (Puglia, Sicilia, Campania e Veneto) ma viviamo a Padova; la situazione della musica dal vivo è abbastanza simile in tutta Italia, considerata sempre alla stregua di un hobby, ha scarso riconoscimento e considerazione.
Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
Almakàntica: E’ la nostra ispirazione costante, è la ricerca che muove la nostra scrittura, composizione e creazione.
Folk Bulletin: Avete già pubblicato dei dischi? Quali sono state le vostre esperienze con il mondo discografico italiano?
Almakàntica: Abbiamo pubblicato il nostro primo cd un anno fa, interamente autoprodotto. Non abbiamo avuto occasione di confrontarci con il mondo discografico italiano.
Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come vi siete trovati a Folkest in Friuli?
Risposta Gruppo: La serata di selezioni dal vivo è stata sicuramente un’esperienza che ricorderemo: la nostra carica ed adrenalina nel provare per la prima volta l’ “ansia delle selezioni”, la possibilità di conoscere gruppi e musicisti nuovi, il mettersi alla prova e in discussione… Ci aspettavamo un contesto diverso da quello della pizzeria; purtroppo essendo in 9 elementi, lo spazio molto piccolo ci ha sicuramente un po’ penalizzati; come esperienza credo comunque ci abbia insegnato molto.
La serata in teatro ci ha dato molta soddisfazione. Un contesto appagante e sicuramente più nelle nostre corde, in quanto i nostri di solito non sono solo concerti: avendo anche l’apporto della danza diventano veri e propri spettacoli.
Lascia un commento