Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?
AlterMix Quartet: Seguiamo Folkest ogni anno! È un appuntamento immancabile della nostra estate. Possiamo ascoltare la musica che ci piace scoprendo talvolta delle chicche inaspettate, studiamo un po’ il panorama musicale attuale e conosciamo artisti bravissimi. È stato facile imbattersi nel bando di concorso e abbiamo subito pensato alla grossa opportunità che ci avrebbe potuto dare un Festival del genere. Principalmente il fatto di dire: ci siamo anche noi! Sentite qua e diteci se vi piacciamo, questo è quello che sappiamo fare e ve lo presentiamo al meglio.
Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specificando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?
AlterMix Quartet: Il quartetto è composto da Noela Ontani (flauto), Andrea Zampieri (clarinetto), Giovanni Grisan (chitarra) e Federico Pace (percussioni). Siamo musicisti di estrazioni diverse: Noela e Andrea sono diplomati in Conservatorio e hanno alle spalle una formazione classica, si sono specializzati sia in Italia che all’estero e hanno esperienze cameristiche e orchestrali. Giovanni invece è un autodidatta, parte di una numerosa famiglia dove quasi tutti suonano! Federico viene dall’Accademia di Musica Moderna di Padova. Quattro teste che pensano in modi completamente diversi, ma è così che ci piace lavorare: ognuno porta il suo contributo, talvolta sorprendente, e ci divertiamo moltissimo!
Inizialmente al posto del clarinettista avevamo un bravissimo violoncellista, Nicola Siagri, che infatti si è trasferito a Londra per studiare e sta facendo una brillante carriera. Poi, l’entrata di Andrea ci ha dato una svolta: la scelta del nostro attuale repertorio (che attinge al popolare e al folk) è stata quindi dettata da una necessità di organico strumentale. Ma ci è piaciuta subito, è come se avessimo trovato d’un tratto esattamente quello che volevamo fare. Di solito Noela (che ha pure studiato etnomusicologia) arriva a prove con i brani nuovi che poi insieme arrangiamo. I pezzi prendono pieghe veramente inaspettate, perché Giovanni e Federico ci danno dentro di ska, reggae, metal e quant’altro. Bisogna un po’ frenarli, ecco…! Questo è anche il senso del nostro nome: alteRMiX: una mescola di brani di tutti i tipi, con arrangiamenti alternativi che uniscono più stili, diverse tradizioni, diverse strumentazioni.
Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?
AlterMix Quartet: Siamo tutti friulani: Udine, Basaldella, Bueriis, Privano. Potendo fare un confronto con le esperienze all’estero che ciascuno di noi ha avuto, diremmo che qua non siamo messi molto bene. Come gruppo, ma anche come professionisti singoli, dobbiamo continuamente faticare per presentarci in giro e chiedere di poter suonare, come se mendicassimo. La maggior parte delle volte ci chiedono di suonare gratis o per cachet veramente irrisori che non ci coprono neanche la benzina per muovere la macchina. Le rassegne, le stagioni di concerti, i festival, non mancano di certo, ma entrare nel giro è difficile. Suonare@Folkest in questo senso è una proposta molto democratica, della serie, fatti perlomeno sentire, poi si vedrà.
Il pubblico, poi, solitamente si presenta con un’età media piuttosto alta e soprattutto c’è poca conoscenza di quello che si va ad ascoltare. Ai nostri concerti la gente si diverte e si stupisce, ma la maggior parte non conosce il repertorio che proponiamo e non sa che esistono gruppi come il nostro.
Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?
AlterMix Quartet: Ovviamente la musica popolare friulana ci piace e fa parte di noi. Notiamo, fra l’altro, che ci sono tanti bravi cantautori che stanno facendo dei lavori molto belli, anche a livello testuale, con il friulano. Tanti sono anche i musicisti che studiano e ricercano nei repertori e nelle prassi antiche, e questo è molto bello. Sappiamo anche che è un po’ difficile collocarsi nella musica friulana in questo momento appunto perché c’è tanta gente che cerca di fare cose davvero raffinate. Noi ci pensiamo spesso, ma aspettiamo ancora l’idea giusta. Per ora stiamo conoscendo moltissimi repertori esteri e siamo anche in contatto con diversi musicisti che ci lanciano nuove idee e ci danno nuovi spunti.
Folk Bulletin: Avete già pubblicato dei dischi? Quali sono state le vostre esperienze con il mondo discografico italiano?
AlterMix Quartet: Purtroppo no… nessuna pubblicazione. E per un motivo semplice: fare un cd costa un sacco! Dobbiamo suonare ancora un po’ per potercelo permettere!
Scherzi a parte, il disco è la cosa che puntiamo a realizzare nel 2019. Sarebbe l’occasione per fissare e divulgare i pezzi che siamo riusciti a creare in questi due anni di attività.
Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come vi siete trovati a Folkest in Friuli?
AlterMix Quartet: A Folkest è andato tutto per il meglio. L’organizzazione è stata perfetta. Noi abbiamo suonato all’auditorium di Pescincanna e ci siamo trovati benissimo, fra l’altro con un service impeccabile (grazie a Piero Cremaschi e alla sua crew!). Siamo stati contenti perché il pubblico ha risposto benissimo e nei giorni seguenti abbiamo anche ricevuto dei messaggi da persone che c’erano e che si volevano complimentare o volevano informazioni, e questo ci ha riempiti di gioia! Certo, abbiamo sentito la tensione della performance, avevamo la sensazione di dover fare una bella esibizione per un’occasione importante. E alla fine così è stato!
Le foto sono state scattate a Pescincanna (PN), nel corso di Folkest 2018 e sono di Andrea Del Favero.
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