Nei loro due precedenti capitoli discografici (vedi FB 221), Les Troubl’Amours presentavano il proprio nomadismo culturale di francesi accasatisi in Salento sotto le mentite spoglie di una etnia supposta e inesistente, i Tadjiguinie o tadzighini, ipotetica mescolanza di sangue e ritmi fra Pirenei e Carpazi. Giunti al terzo episodio, quello della maturità, rinunciano al trucco e all’evidente nonsense etnico per presentarsi per quel che sono, ottimi musicisti dotati di una grande carica vitale che ha nell’autoironia e nella capacità di avere di sé un’immagine per nulla seriosa uno spirito guida fondamentale. In più, questo “Ama l’acqua” ha il vantaggio di essere stato registrato in presa diretta alla masseria Torcito, conservando così quasi intatte le energie positive che l’esibizione dal vivo suscita. Banda allegra ma non facilona, capace di reali entusiasmi e responsabile di pochi momenti di bonaccia (quelli in cui il mestiere soccorre a momentanee e inevitabili pause creative), allinea Bruno Bernès (voce e tamburelli), Eric Chafer (basso tuba), Michaël Fernandez (percussioni), Emmanuel Ferrari (fisarmonica, voce) e Simon Ferrari (voce e sax), si è avvalsa in questo disco della presenza di alcuni ospiti, fra cui si segnalano per l’efficacia Giorgio Distante alla tromba ed Enza Pagliata alla voce. Un altro progetto che fa centro per la giovane etichetta salentina Anima Mundi, che già si era coperta d’onore per l’ottimo “Nozzule e Pparolu” di Tonino Zurlo (FB 235).
Dario Levanti
Les Troubl’Amours – “Ama l’Acqua” (CD)
Animamundi – 08, 2007
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