Il gruppo laziale dei Novalia avrebbe potuto puntare da anni a una consacrazione commerciale definitiva nell’olimpo delle formazioni che, partendo da temi musicali e ispirazioni popolari, hanno costruito una loro musica particolare. Questo “Arkeo” è, per le sue qualità intrinseche, un disco che potrebbe aiutarli nel raggiungimento di questo scopo ma, forse per le stesse qualità, è la prova che per il gruppo stesso fare musica di cassetta non è obiettivo primario. La spiegazione di questo evidente paradosso è, a nostro avviso, proprio nelle scelte compositive e stilistiche che caratterizzano l’espressione musicale di Novalia, così poco inclini ad indulgere alle mode correnti e così invece attenti a fare prima di tutto una musica che a loro piaccia e dia senso e spessore al loro essere musicisti. Raramente ci capita di ascoltare dischi di questa intensità e così liberi nell’ispirazione, soprattutto in questo settore “di frontiera” o “di tendenza”, a seconda di quale ennesima inutile etichetta vogliamo appiccicare sulla copertina.
Scorrendo velocemente i titoli scopriamo una “Ballata della Cecilia”, riletta e ricomposta; un “Cantamaggio” di nuova composizione; un “Les Enfants de Giza” liberamente tratto dal “Laudemus Virginem” del “Llibre de Vermell” (sorprendente attualità della musica tardomedievale); una “Cantigas” di origine ancora più remota; una melodia di origine bulgara che sostiene un accorato ricordo di Fabrizio De André “Perzu pe ‘na creuza de ma”; e poi altre tracce esclusivamente “d’autore”, non episodi a se stanti in un discorso musicale a macchia di leopardo ma, invece, raro esempio di compattezza e coerenza dell’insieme. La riscoperta quasi “archeologica” di musiche antichissime, come dichiara lo stesso gruppo nelle brevi note di copertina, è finalizzata a gettarle nelle braccia del futuro per farle rivivere. Dichiarazione d’intenti quanto mai apprezzabile, componente ineludibile di quel paradosso iniziale che se da un lato può significare il disinteresse del gruppo al proprio futuro commerciale, dall’altro suona a riprova della qualità e della legittimità di ambizioni di Novalia. L’eccezionale varietà lirica, timbrica e ritmica contribuiscono, inoltre, a fare di “Arkeo” un disco estremamente godibile anche a livello di fruizione più superficiale, piacevole all’ascolto, vero acquisto intelligente per ascoltare musica diversa e di qualità.
Roberto G. Sacchi
Novalia – “Arkeo” (CD)
Ludos – LDL11133, 1999
Lascia un commento