La musica che esce da questo CD viene da lontano nel tempo: non mi riferisco alla storia della musica araba, ma alle tre generazioni di liutai – liutisti che sono alle spalle dei tre fratelli Joubran, di nazionalità palestinese in particolare originari di Nazareth. Ciò che colpisce è soprattutto l’affiatamento ed il sincronismo con i quali Samir, Adnan e Wissam suonano la loro musica che, pur essendo quasi millenaria, trova ancora oggi grande diffusione sia nei luoghi di origine (Bagdad, Cordoba, Beirut, Tangeri) che nel resto del mondo arabo ed in Europa.
Questo “As Far” è il quinto disco del Trio, (il primo, “Randana” è del 2004) e le composizioni sono tutte originali, così come gli arrangiamenti: si parte dalla base della tradizione palestinese con un grande rispetto dei maqam e delle scale della musica araba, il tutto condito con una capacità strumentale davvero straordinaria, ed è questa ricerca quasi ossessiva del più cristallino virtuosismo che differenzia il suono del Trio Joubran da altri gruppi che solcano il mare della musica araba. Come valore aggiunto c’è inoltre Youssef Hbeish, percussionista “metronomo” che non si limita ad accompagnare i tre liuti ma dà il suo contributo creativo sia nell’esecuzione che negli arrangiamenti.
“As Far” si ascolta con grandissimo piacere e, come tutti i dischi di grande livello presenta diversi piani di ascolto; quello superficiale, dove il battito dei ritmi prevale su tutto il resto, e quello più profondo che fa apprezzare ad ogni successivo ascolto le sue caratteristiche esecutive e l’interplay assoluto tra i quattro musicisti. Il tutto rigorosamente improvvisato, senza scritture, senza prove anteriori le session in studio: così come, nella tradizione araba, è sempre stato e dovrebbe essere sempre.
Alessandro Nobis
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