Non troppo tempo fa, il popolo amava e viveva principalmente a contatto con i suoni degli strumenti acustici. Di questi tempi sono invece le canzoni trattate elettronicamente a dare il brivido alle grandi folle. E’ questo il caso del Jazz, dove il jazz elettrico, soprattutto la versione elettrico-elettronica andata sotto il nome di di Jazz-Fusion, che divenne la nuova musica popolare a partire dall’arcinoto Bitches Brew di Miles Davis. Alcuni musicisti, comunque, nonostante il predominio della musica elettrificata, hanno continuato e continuano a lavorare sulla musica acustica. Sunkissed è una perla di jazz acustico, una dell opere più piacevoli ascoltate recentemente, soprattutto grazie alla voce di Asleight Smith.
La Smith è l’attrazione principale di questo album, anche se la sua band non si risparmia ed il sound è molto pieno di sonorità di strumenti diversi.
La sua sonorità di contralto risalta e brilla rispetto al resto della sua band. Come in Sara Smile, dove la sua voce ruba la scena. Per Smile Sara la batteria è forte, ma la canzone tocca il suo culmine con il suo canto, quando la Smith attacca My darling risuona più di qualsiasi set di batteria, impressionante!
Blackbird è una canzone che parla di un merlo, uno degli animali totemici più fortemente evocati dai nativi d’America: Tra una ventina di montagne innevate / L’unica cosa che si muoveva / era l’occhio del merlo), quell’uccello-musa di poeti classici come Wallace Stevens quando canta nero / uccello / mosca è una metafora presente in altre parti del brano tu / resta / solo in attesa. Affascinante, ma aggiungeteci un pianoforte che fluisce lento e fresco, e un calmo e raccolto (non è cool jazz, profuma fortemente di folk tutto questo) drumming… ah… musica per le nostre orecchie. Che gran bel disco.
La pittrice di colore Alma Thomas ha dichiarato in passato che lei si sforzava di, semplicemente, dipingere qualcosa di bello. Qualcosa di bello, capite, al contrario di divertente; in un movimento, o in politica, è una estetica tradizionale nel canto moderno ed è l’arte in generale delle donne nere. E’ il permesso di essere quello che sono: la Smith è il meglio della lunga sfilza di giovani donne nere che si sono lancaiate nel mondo del canto, come Cassandra Wilson, e hanno lei come modello. Come con Alma Thomas, non vi è edonismo in questa bellezza, solo sobrietà, una strano parola nel nostro mondo urlato. Ashleigh Smith è tutto questo, tradizione e innovazione, intelligenza e amore. Un ritorno alle origini che non è neo-tradizionalismo, ma passione, voglia di cantare e di ballare. E’ folk, è jazz, è blues? Che importa… grande musica.
Giulio Giussetti
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