PNEUMA RECORDS, PN 940, 2007 – MUSICA ARABO-ANDALUSA/SPAGNA-ALGERIA
Originatasi nella corte di Baghdad nel 775 al tempo del Califfato di Mahdi Ibn Al Mansur, la musica andalusa ha conosciuto secoli di grandissimo splendore e diffusione espandendosi fino alla Spagna arabizzata, sviluppando anche forme musicali regionali che solamente in minima parte però sono giunte fino a noi. Questo lavoro, prodotto da Eduardo Paniagua, ci conduce a Constantine, capitale culturale dell’Algeria orientale la cui eredità musicale ha saputo conservarsi e tramandarsi grazie alla trasmissione orale, ed è intitolato Bashraf Kabir, terzo episodio dedicato a questa regione nordafricana. Esecutore è l’ensemble guidato dal cantante e liutista Salim Fergani, discendente da una famiglia di apprezzati musicisti, che rende omaggio alla poesia ed alle melodie classiche di questa area, conosciuta dal grande pubblico per altre forme di musica più popolare. Fergani stavolta ha assemblato varie tipologie musicali del repertorio arabo-andaluso riuscendo nella non facile impresa di creare un repertorio reale e virtuale allo stesso tempo che si ascolta molto piacevolmente. Il disco si apre con una stupenda e ben costruita suite che presenta, intervallata da interventi solistici di oud (liuto arabo), fhal (flauto) e kemandja (viola), i tipi di Bashraf (introduzioni musicali di origine ottomana) oggi presenti nell’area di Costantine; vi segnalo anche le due suite Arbol de los modos, la prima dedicata alla viola e la seconda al flauto. L’improvvisazione, si sa, è uno dei cardini della musica araba, ed il terzo brano, Istikhbar (letteralmente cuore tormentato), è infatti un brano cantato totalmente improvvisato – il più significativo del disco a mio avviso – le cui strofe sono legate da interventi strumentali totalmente liberi, free per usare la terminologia jazzistica: l’ideale per avvicinarsi, o per approfondire gli stili esecutivi di questa musica. Un’altra pregevolissima incisione della spagnola Pneuma che con Bashraf Kabir aggiunge un altro prezioso tassello a quel preziosissimo mosaico rappresentato dalla musica arabo-andalusa.
Alessandro Nobis
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