di Gianni Giusti
Disco numero quattordicesimo per il nostro Beppe, riconosciuto e apprezzato a livello internazionale per la sua staordinaria capacità di entrare nelle pieghe del folk a stelle e strisce. Un disco nato nel periodo della prima quarantena.
Era partito in un momento spensierato con l’idea del rinnovamento, – ha confessato Gambetta – del fermarsi un attimo a raccontare se stessi dopo una carriera di movimento infinito, del cimentarsi con qualcosa di nuovo e trovare nuovi stimoli. Lentamente il significato del lavoro si è trasformato, è diventato atto di resistenza e risposta dell’arte alle avversità.
Dieci bei brani, nei quali getta finalmente la maschera e si cimenta pure come autore di canzoni.
Fino ad ora provavo una forma di pudore e riservatezza che mi impediva di scrivere canzoni. – è sempre Gambetta che parla – Con questo lavoro sono riuscito a superarla e ora aspetto il giudizio di chi vuol bene alla mia musica per decidere se potrò continuare anche in questa direzione.
Ritorna l’uso del genovese, oltre all’italiano e all’inglese, che punteggia di malinconia il brano dal quale prende il titolo l’intero album ed è evocativo della bellezza della sua città con la sua lunga storia di emigrazioni, lavoro, viaggi per mare, alluvioni e immani, anche recenti, tragedie collettive. Beppe recupera qui alcune composizione lasciate indietro, rimaste nel cassetto, in alcuni casi molto autobiografiche. Folk rock, il blues e flatpicking ci portano attraverso vari paesaggi musicali, quadri sonori di grande profondità, grazie anche allo splendidida lavoro in studio di registrazione, opera di Bob Harris agli Ampersand Records di Bridgewater, nello stato di New York.
Vari sono i temi che attraversano l’album: dalla tristezza di Lament, le tiepida innocenza di Hide And Seek, l’indomito spirito di Fighting While We Can, l’amore, l’arte e la bellezza di La Musica Nostra, il ricordo dei grandi vecchi della musica di Wise Old Man, la dolcezza di Sunrise Melody’, la violinista e dancereccia Forget About Me Not. La presenza di Rusty Holloway al contrabbasso e Joe Bonadio alle percussioni, coadiuvati qua e là da Michael Ronstadt al violoncello, Tim O’Brien al mandolino, Laura Cortese al violno e Jefferson Hamer alla chitarra contribuiscono a rendere questo disco un gioiellino dai ripetuti ascolti. procuratevelo, non ve ne pentirete.
Artista | BEPPE GAMBETTA |
Titolo | Where The Wind Blows Dove Tia O Vento |
Label | © Borealis Records |
Supporto | CD |
Anno | 2020 |
Sito | https://www.beppegambetta.com/products.htm |
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