Eugenio Polacchini e Matteo Minozzi a.k.a. “Bruskers Guitar Duo” giungono con “Four hands party” al loro trezo pregevolissimo CD, che prosegue il sentiero tracciato con “” del …… e con il seguente “Addition”, pubblicati dalla benemerita etichetta fingerpicking.net.
Come già detto su queste pagine in sede di recensione del secondo disco, inutile soffermarsi sulla sopraffina tecnica dei due chitarristi, che consente loro di affrontare il repertorio con grande naturalezza, giocando anche sfrontatamente con alcuni brani che rappresentano la storia della musica del ‘900. In particolare offrendo un originale “punto di vista” dell’immortale “Summertime” di George Gershwin – uno dei brani che vantano il maggior numero di imitazioni -, oppure con un altro standard come “Yesterdays” di Jerome Kern, e ancora arrangiando la ballad “Fragile” di Sting: ma c’è posto anche per la musica italiana, per Renato Carosone ad esempio, o Fiorenzo Carpi e le sue melodie scritte per Pinocchio. Anche questo brano amato da molti jazzisti e che nelle 4 mani del Bruskers duo assume nuovi colori e sfumature.
Ma non ci sono solamente interpretazioni di brani altrui, ci sono due originali e perfino riletture di tradizionali coreani; già perché Minozzi e Polacchini sono ben conosciuti nell’ambiente chitarristico internazionale, dove si sono costruiti una solida reputazione non solamente attraverso i CD ma soprattutto portando la loro musica in giro per il mondo.
Musica che negli anni non ha perso la spinta iniziale ma si è anzi evoluta e perfezionata, facendo diventare i Bruskers uno dei più interessanti duo di chitarre in circolazione. Bravi.
di Alessandro Nobis
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