di Andrea Del Favero
Questo è il disco che mancava! Si tratta infatti della prima pubblicazione interamente dedicata al repertorio natalizio nel territorio ligure, una delle terre che vanta tra le maggiori specificità della musica di tradizione orale nell’italica penisola.
Questo viaggio nelle melodie natalizie della nostra amata regione Liguria non è solo un disco ma un documento storico e tangibile – si legge nella presentazione – che dimostra quanto sia variegato e ricco di sfumature il panorama tradizionale della nostra terra. Nel disco sono raccolte testimonianze tuttora viventi come quella dei campanari liguri o dei canti a bordone di Ceriana o del piffero (oboe popolare) delle quattro province o della ghironda usata dai trovatori che in passato erano passati per la nostra regione.
Un disco che nasce dalla comune passione di Edmondo Romano e Davide Baglietto per le cornamuse e il repertorio natalizio, dopo gli anni passati a condividere per anni per anni l’esperienza con il gruppo Cabit. Un attento lavoro di ricerca ha permesso loto di realizzare un intero disco monografico sul Natale ligure: le tradizioni presenti nel lavoro sono le più rappresentative della storia ligure, dalle scuole a corde e a tastiera dei Campanari liguri al Trallalero genovese, al Canto a bordone di Ceriana, al piffero, alla cornamusa (della quale si ribadisce la mediterraneità, al canto polifonico corso, alla ghironda trovatorica, alle melodie e ai canti lunigianesi, alle preghiere della buonanotte che i bambini recitavano nell’entroterra all’inizio del 1900, alle filastrocche dedicate alle feste, alla voce dell’organo che in passato eseguiva Pastorelle e Pive.
Come si può facilmente intuire, il disco è molto complesso e presenta una varietà di suoni, ritmi a colori davvero ammaliante e a questo contribuiscono i molti musicisti e canterini che hanno partecipato in diverse fasi e tempi alla registrazione di questa complessa opera discografica: Davide Baglietto alle cornamuse, ocarina e melodica; Edmondo Romano al sax soprano, clarinetti, bansuri, low whistle, ocarine, flauti e melodica; Piccola Banda di Cornamuse alle cornamuse; i gruppi vocali della Cantoria di Cegni e del Quartetto Genovese; Caterina Sangineto, Matteo Merli e Simona Fasano alla voce; Micheli Solinas alla voce e al violino; Stefano Valla al piffero; Gabriele Coltri e Fabio Rinaudo alla cornamusa; Mauro Manicardi all’organetto; Matteo Dorigo alla ghironda; Emilio Traverso e Marc Novara all’organo; Fabio Biale e Roberto Piga al violino; Fabrizio Zanoco all’armonium; Franco Minelli alle chitarre e Valerio Ruggiero alle campane.
Dal primo brano, dove il canto ligure che s’intreccia con gli strumenti dei Cabit presenta accenni di assoluta modernità che dovrebbero far riflettere i detrattori del folk, fino al brano finale è un susseguirsi di emozioni, intense, immediate, di quelle che ti arrivano dritte al cuore. In questo disco c’è tecnica, amore, passione, conoscenza. Personalmente mi riconosco molto in questo modo di far musica: profonde e radicate conoscenze delle tradizione, studio appassionato, scelta delle atmosfere e al tempo stesso un occhio per un’estetica musicale che sappia farsi notare anche da un orecchio non sempre allenato a certe sonorità della tradizione orale.
E non pensiate siano parole di circostanza, si tratta davvero di un lavoro che mi ha colpito e che lascerà il segno, uno degli album più belli del 2017.
E’ un disco BELLISSIMO!
tiz dice
incuriosito… è proprio il genere di musica che amo maggiormente
poi la lista dei musicisti presenti è una garanzia
comprato al volo!!