RADICI MUSIC RECORDS RMR 129, 2010
Giuditta Scorcelletti è una cantante e autrice toscana che, accompagnandosi con la chitarra, si è esibita per anni come artista di strada nelle città turistiche della sua regione, vendendo i suoi tre Cd autoprodotti, tutti dedicati ai canti popolari toscani. Dall’incontro con il chitarrista e arrangiatore Alessandro Bongi la sua carriera artistica pare aver subito una svolta, come si intuisce dalle poche righe biografiche del libretto. Innanzitutto, questo disco –prodotto da RadiciMusic- che rende finalmente il giusto merito alla sua bella voce e al gusto musicale di Alessandro. Un disco non solo di canzoni toscane, ma scelte fra quelle che più piacciono all’interprete (“Fontana che dai acqua”, romanza cinquecentesca di Giandomenico da Nola; “Matonna te la luce” del pugliese Antonio Cerfeda; “Amore che vieni amore che vai” di Fabrizio De Andrè; e due brani sudamericani: “Duerme negrito”, un tradizionale, e “Volver a los 17” di Violeta Parra; un paio di composizioni della stessa Scorcelletti: “Ali” e “Firenze stazione”): una varia selezione che ci aiuta a comprendere le grandi potenzialità espressive di Giuditta alle prese con repertori diversi. Una voce capace di trasmettere emozioni, ma dotata anche –e forse soprattutto- di una grande convincente spontaneità e immediatezza, che ci invita a lasciarsi cullare nella cantilena di una ninna nanna, come nella malinconica elegia di un ritratto umano, come nella spensierata freschezza di una filastrocca popolare. Un astro nascente nel panorama della vocalità femminile italiana? Forse è presto per dirlo, ma un nuovo disco in uscita fra pochi mesi ci darà probabilmente la risposta.
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Roberto G. Sacchi
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