OSSIAN OSS CD 100, 1998 – IRLANDA/FOLK CONTEMPORANEO
Davvero impegnativa l’etichetta di best new folk band of the year, piovuta tra capo e collo sui Calico, a seguito del referendum 1998 indetto dall’autorevole Irish Music Magazine: quando poi la dose viene rincarata da un amico (e specialista) come Fintan Vallely, che sull’Irish Times ne tesse le lodi, beh… qualcosa di vero dev’esserci! A ben vedere, il vero e proprio leader di questo grintoso gruppo ‘da battaglia’, esibitosi anche dalle nostre parti la scorsa estate, è questo Diarmaid Moynihan che firma oltre la metà dei brani di questo disco d’esordio, per una band che – note autografe – era nata per esplorare la possibilità di fondere materiale contemporaneo con la musica tradizionale irlandese e bretone. Niente di eccezionale, quanti prima di loro…: oltretutto Calico è ufficialmente un trio, gli arrangiamenti sono ridotti all’osso, le parti soliste sono affidate alle cornamuse irlandesi ed al tin whistle del leader, duettanti con il violino di Tola Custy, sulla semplice base ritmica della chitarra di Donncha Moynihan. Eppure, eppure… vorremmo faceste una prova, che ascoltaste la terza traccia di questo ‘Celanova Square’: per noi, i poco più che tre minuti di ‘Two Days to Go’ sono un concentrato di quel che deve chiedersi alla ‘nostra’ musica: semplicità, freschezza, originalità, radici, tutto insieme. Se il …solito amico vi chiede come fate ad ascoltare questi dischi, che cosa ci trovate e così via, prendete questo brano e fateglielo sentire: se reagisce, bene; sennò …vade retro!
Scherzi a parte, il pezzo in questione è un original e denota una felice vena ispiratrice che percorre l’intero lavoro, anche nei traditionals (‘The Breizh Trilogy’ su tutti). Il disco, prodotto da una vecchia volpe come Declan Sinnott, può apparire a tratti ingenuo, il trio è forse troppo sbilanciato – come detto – sul versante delle uillean pipes, tuttavia dimostra già una ragguardevole personalità ed è dai tempi degli esordi dei Nomos che una nuova band d’Irlanda non ci faceva questa impressione. Se saranno capaci di riconfermarsi alla difficile prova di un secondo disco, siamo di fronte ad una delle realtà emergenti per gli anni Duemila.
Roberto Covallero
Lascia un commento