di Gianni Giusti
Zalâl è il quinto disco della carriera di Cemîl Qoçgîrî’s ed è stato da poco pubblicato. E’ cantato inZazakî, una delle più antiche lingue della Mesopotamia, neanche a dirlo una lingua ad altissimo rischio di estinzione. Lo Zazakî è stato classificato dall’UNESCO come una priorità di difesa assoluto. Zalâl è un artista di grande sensibilità e sta tentando di creare un ponte tra il passato e il futuro, di preservare la memoria stessa della sua gente, incoraggiando le nuove generazioni a usare questo linguaggio, affascinandole con la sua musica. In realtà Cemîl Qoçgîrî è nato nel 1980 a Duisburg in Germania, da una famiglia Kurdish-Alevi (Qizilbash), provenienti quindi dal Qoçgîrî a nord del Dersim e attualmente risiede a Mainz. La cultura mesopotamica alla quale fa riferimento, nella quale sente le proprie radici è quella Alevism/Qizilbash, considerata la continuazione dell’antica cultura della conoscenza dell’Anatolia e della Mesopotamia, nota anche come Zoroastrismo. Il tenbûr (una sorta di liuto con il manico lungo) è lo strumento principalmente usato da Cemîl Qoçgîrî e rappresenta il fulcro stesso della su musica e delle sue eredità culturali: non è solo uno strumento musicali, ma è considerato una sorta di tramite con il trascendente, uno strumento da musicisti-sciamai.
Dopo aver pubblicato il primo disco nel 2004, Ask-i Pervaz, nel 2005 Cemil fece un viaggio attraverso tutto il Dersim per documentare filmicamente probabilmente gli ultimi dervisci viventi nell’area: da questo lavoro di documentazione venne tratto un documentario, Sarraf.
Nel 2007 venne il secondo album, Heya – Songs of the Qizilbash in 2007, seguito da Hiva Zeri – Golden Moon nel 2012, Tembur & Harp nel 2015 addirittura per la Sony Music Classical. Prese poi parte al progetto Hawniyaz insieme con Aynur, Kayhan Kalhor e Salman Gambarov e questo nuovo album fu realizzato dall’Harmonia Mundi nel luglio del 2016.
E’ un musicista purtroppo ancora poco noto in Italia, nonostante il suo grande valore culturale e la profondità delle sue motivazioni nel fare musica. Noi ve lo segnaliamo: qualsiasi disco, tra quelli che vi abbiamo citato, vi capiti a tiro, non lasciatelo perdere. Noi siamo partiti dall’ascolto dell’ultimo, Zalâl, per appassionarci talmente a lui e andarci a rivedere a ritroso tutta la sua produzione. Un gigante della musica contemporanea, con fortissime radici nel passato e un passo deciso verso il futuro.
When language, music, art and culture are lost, the understanding and communication between peoples are lost as well – Cemîl Qoçgîrî
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