A cinque anni di distanza dall’esordio “An Dro”, il gruppo Koun (ricordo) torna in formazione rinnovata e con un ambito musicale non più confinato al Pays Vannetais, ma ampliato all’area di lingua gallo (Alta Bretagna), il Trégor, la Bassa Bretagna centrale, fino ad estendersi oltre Manica per una scottish derivata da un reel di Joe Scurfield e Thomas McElvogue. Il gruppo è ora un sestetto che sembra guidato dal nuovo entrato Philippe Janvier (in sostituzione del fondatore Josik Allot), noto suonatore di bombarda, qui impegnato anche a biniou e voce. A Janvier si devono l’introduzione dei tradizionali gallo, il tour d’apertura, un ton doubl della suite plinn conclusiva e parte degli arrangiamenti, altrimenti assicurati dal chitarrista Alain Léon, elemento originario del gruppo al pari di Pascal Martin alla uillean pipe e Dominique Trichet al violino. Completano la formazione gli altri due nuovi entrati Pierrick Tardivel (contrabbasso) e l’ottima Véronique Bourjot alla voce, che firma un tema dell’hanter-dro in programma. Il tutto sotto la direzione artistica di Gilles Le Bigot. Koun si considera soprattutto un gruppo da fest-noz, come testimoniano i 6 brani da ballo sui 9 totali, ma si esibisce anche in concerto. Di questa formula possiamo apprezzare due melodie (una delTrégor, l’altra del Pays Pourlet) e una complainte gallo. Nell’insieme un buon disco di sano e solido folk revival, rigorosamente acustico interpretato da solisti di levatura.
Luca Pedrone
Tiziano Menduto
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