Autoproduzione, 2014
Anche se questa produzione è targata 2014, vale la pena parlarne oggi perché si tratta di un lavoro molto ben realizzato, curato ed elaborato. Ve ne parlo solo ora perché avuto modo di ascoltarlo – e di apprezzarlo – solo un paio di settimane or sono. Tanto vi devo dire.
Una volta riassunte e descritte nel loro lavoro d’esordio “Zagara” le precedenti avventure musicali, i fratelli Roberto e Maurizio Giannone, siciliani DOC anche se residenti nei pressi del lago di Garda, si sono dedicati alla composizione di queste quattordici tracce che mi sono molto piaciute, da un lato perché c’è sempre un riferimento sonoro e narrativo alla terra natale, dall’altro per l’attenzione alla storia contemporanea. Inoltre c’è una gran cura dei suoni e i due fratelli – Roberto, cantante, chitarrista e bassista e Maurizio percussionista e cantante – hanno cercato collaboratori che potessero con le loro “pennellate” dare ancor più colore ai brani: Fausto Beccalossi con la sua fisarmonica in “La Luna e Giove” e nel brano che dà il titolo al brano, il quartetto d’archi in “El Pueblo” (con la voce di Josè Cardano, Presidente dell’Uruguay), e ancora il pianoforte di Michela Manfroi e la tromba di Fulvo Sigurtà (“The flowers are in red”). Testi scritti in italiano, siciliano ed in inglese, ma l’omogeneità della musica non fa sentire più di tanto le differenze idiomatiche. Brani da segnalare: impossibile non farlo con “’A leggenda du piscaturi” con intro di berimbau, la già citata “La Luna e Giove” e la conclusiva “Fino all’ultima stella” dall’etereo arrangiamento con flicorno, violoncello e pianoforte che accompagnano la chitarra e le percussioni.
Bello.
Alessandro Nobis