a cura di Gianni Giusti
Ecco a voi: novant’anni di musica e poesia. Eh, sì… il Gino Paoli del mondo della canzone ci piace, quello che sedeva sugli scranni della Camera e alla scrivania della dirigenza Siae o esportava capitali in Svizzera decisamente molto meno.
Canzoni come Sapore di sale, ma anche la sua ricetta per il pesto genovese e l’esordio per l’etichetta discografica di Nanni Ricordi nel 1959. Il Cantagiro, Sanremo, il mare, i grandi amici e amori, e poi Tenco, Lauzi e De André, con i quali costituisce il primo nucleo della scuola musicale genovese e infine Ornella Vanoni, Stefania Sandrelli e la gatta Ciacola. Gino Paoli si racconta in Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni, un’autobiografia (dal titolo decisamente non di grande immaginazione) scritta con l’amico giornalista Daniele Bresciani che sarà in libreria l’1 novembre per Bompiani con all’interno un inserto fotografico.
La sua storia corre insieme a quella del nostro Paese, dove un giovane uomo di genio e sregolatezza alterna enormi successi a momenti di crisi, ma tutte le volte che cade si rialza più fiero di prima. Autore di canzoni indimenticabili, ricordiamo che ne ha scritte oltre duecento, Paoli ama donne baciate dal talento e dalla bellezza, guida auto troppo veloci, dipinge, esplora le profondità marine, mette al mondo quattro figli, assiste alla morte di amici carissimi e la sfiora lui stesso, come quando, nel 1963, si spara: ma la pallottola si ferma nel pericardio, dove sta ancora anche se non rompe più le scatole facendo suonare il metal detector, deve essersi arrugginita. Alla soglia dei novant’anni, visto che è nato il 23 settembre del 1934, Paoli non esita a porsi domande difficili: Sono quello di oggi o quello di cinquant’anni anni fa? Il tenero paroliere o il pittore spiantato? L’idiota diciottenne, il marito, il padre? L’oste o il bevitore? L’incosciente capace di sbagasciarsi in un giorno una paga intera o il cantante di successo?. Per concludere con la sua inconfondibile, ruvida poesia: Una risposta non c’è. Ciascuno di noi è tutti e nessuno. Resta l’amore, forse, a dirci chi siamo.
Onestamente in questo rilancio d’agenzia non troviamo motivi così travolgenti per andare ad acquistare di corsa il libro e leggerlo tutto d’un fiato. Se qualcuno di voi lo leggerà, ci faccia sapere. Se l’editore ce lo vorrà mandare, magari lo leggiamo, non foss’altro che per correttezza. ad majora…
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