AUTOPRODOTTO, 2005 – IRLANDA/ITALIA
Quattro musicisti dalle storie molto diverse fra loro, tutti con alle spalle anni e anni di studio, uniti dalla passione comune per la musica irlandese, condizione di assoluta amatorialità che si contrappone alle carriere professionali dei singoli, culminate in ben altre esperienze, chi suonando perfino per la Coppa America, chi con il Maggio Musicale Fiorentino prima e poi con Fiamma Fumana, chi con La Casa del Vento o chi dopo anni di oboe e pianoforte al conservatorio scopre che il proprio strumento è la chitarra… Parliamo di Massimiliano Fabianelli (fisarmonica, pianoforte), Jessica Lombardi (flauti, bodhràn, piva emiliana), Patrick Wright (voce, violini, mandolino), Michele Stella (voce, chitarra). Insieme si chiamano Dagda e con questo disco davvero spartano (manca perfino la data di registrazione) si propongono di trasmettere a chi ascolta lo stesso entusiasmo che li ha condotti prima a conoscere le irish dances (è proprio in una festa irlandese che si sono incontrati) e poi a mettersi insieme per suonarne le musiche. Tecnicamente tutti molto preparati, hanno dimostrato anche una buona dose di coraggio riservandosi ampi spazi compositivi in stile, sia nel genere ballata sia in quello del dance tune, cavandosela brillantemente. Peraltro, i traditionals prescelti per completare la scaletta non sono nemmeno dei più abusati, per cui l’ascolto si dipana piacevole e divertente. Particolarmente riusciti fra questi ultimi “Monte Cisco Reel” e fra i brani d’autore la conclusiva “New Giga”. Omaggio un po’ inspiegabile, ma comunque godibile, alla musica balcanica il “Kulsko Horo” che incontriamo nella parte centrale del disco. Obiettivo centrato!
Sergio Palumbo
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