La Lunigiana è una regione storica dell’Italia centro-settentrionale che raccoglie una serie di valli digradanti verso il golfo della Spezia e che deve il suo nome all’antica e potente città di Luni, capitale di questo territorio, di cui ora rimangono solo interessanti vestigia archeologiche. Come spesso accade nelle zone di confine fra più regioni amministrative (vedi un esempio per tutti le cosiddette “Quattro Province”) anche in questa porzione d’Italia suddivisa fra le province di La Spezia, Parma, Massa e Carrara (cioè Liguria, Emilia e Toscana) l’unità nella diversità delle tre civiltà differenti ha creato il substrato per una conservazione delle tradizioni musicali popolari maggiore che nelle singole regioni. Tandarandan, formazione nata circa tre anni fa sotto la spinta creativa e il coordinamento di Mauro Manicardi, è andata a colmare le lacune di conoscenza che affliggevano questo repertorio, affrontando sia la riproposta dei brani frutto di ricerca sia il tentativo di dinamizzare la tradizione attraverso nuove composizioni con il dovuto rispetto e la relativa competenza, dimostrando una solidità e un’omogeneità di gruppo che appare all’ascolto ben più “datata” di quanto l’anagrafe del gruppo (come detto di recente formazione) potrebbe far credere. Rigorosamente acustici, ma sostenuti da un pimpante brio esecutivo nei brani per danza e nelle marce così come dotati di una buona capacità di emozionare nelle arie più lente, Tandarandan costuiscono una piacevole conferma delle potenzialità spesso inespresse del nostro sottosuolo musicale. “Dalla Cisa al mare” (“la” Cisa è il passo che separa il versante toscano da quello emiliano dell’Appennino, il mare raffigura simbolicamente La Spezia e la Liguria) è un disco d’esordio non immune da difetti (qualche indecisione nell’uso delle voci, alcune ripetitività negli arrangiamenti), ma gradevole e incoraggiante oltre che fondamentale per aver finalmente dato voce al patrimonio di un’area culturale omogenea finora quasi completamente sconosciuta. Elisabetta Piastri canta e suona flauti e percussioni, Maurizio Cavalli canta e suona chitarra e cittern, Roberto Fatticcioni è il contrabbassista, Roberto Mazzi canta e suona ghironda e mandola, David Virgilio canta e suona violino e percussioni, Mauro Manicardi canta e suona organetto e baghèt e ha condotto le ricerche insieme all’etnomusicologo Edward Neill. Il disco è stato autoprodotto con l’aiuto dell’Istituto Demologico Ligure e il contributo della Provincia di La Spezia.
Roberto G. Sacchi
Tandarandan – “Dalla Cisa al Mare” (CD)
Autoproduzione, 1999
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