Ivo Papasov, personalità fra le più eccelse della scena musicale europea, fu scoperto anni fa da Joe Boyd, produttore americano trapiantato a Londra, anima negli anni Ottanta dell’etichetta inglese Hannibal Records, fra le prime al mondo a investire sull’emergente world music. Quello che maggiormente colpì il lungimirante Boyd era stata la naturalezza con cui il bulgaro Papasov si destreggiava con clarinetto e sax soprano, nella scia della grande tradizione fiatistica della nazione balcanica: la assoluta padronanza tecnica consentiva al musicista, di etnia rom, la piena libertà e il dominio assoluto sugli strumenti prediletti. Era divenuto così assai presto il più richiesto suonatore per matrimoni di tutta la Bulgaria, condizione che però non soddisfaceva appieno le ambizioni artistiche del Nostro, particolarmente interessato a sperimentare contaminazioni fra generi, in particolare fra le sonorità tradizionali e il jazz. Il suo filo occidentalismo, pare, fu tra i motivi – insieme all’etnia minoritaria di appartenenza- di una condanna ai lavori forzati inflittagli dal filosovietico governo bulgaro nel 1982. Ma la caduta dell’impero russo e l’incontro con Joe Boyd contribuirono a imprimere alla sua vita umana e artistica una svolta decisiva. Soltanto tre gli album da lui incisi prima di questo Dance of the Falcon: Orpheus Ascending, del 1989, Balkanology, del 1991, Fairground, del 2001. E l’ultimo arrivato ci riserva, se non proprio delle sorprese, delle curiosità inattese: come, per esempio, una personalissima versione della cinematografica Pink Panther di Harry Mancini o la presenza di tracce d’autore, quasi sempre lo stesso Papasov, in misura maggiore dei tradizionali. Costante la qualità assoluta delle esecuzioni, anche da parte dei musicisti d’appoggio, fra cui si segnalano uno stuolo di provetti violinisti, tre bassisti, un’intera pattuglia di percussionisti più o meno etnici. Unica nota di biasimo, e non stiamo scherzando, le dodici pagine di libretto reso praticamente illeggibile da insulse scelte grafiche e cromatiche.
Dario Levanti
Papasov, Ivo – “Dance of the Falcon” (CD)
World Village – 45004, 2008
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